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una pasqua con bach

Il Bach più spirituale nel tempo sospeso tra morte e risurrezione

Margherita Dalla Vecchia alla console dell'organo Mascioni della chiesa di San Lorenzo
Margherita Dalla Vecchia alla console dell'organo Mascioni della chiesa di San Lorenzo
preludio sul corale Herzlich tut mich verlangen BWV 727

Fa tappa nella chiesa di San Lorenzo Una Pasqua con Bach, l’iniziativa realizzata dal Giornale di Vicenza assieme a Margherita Dalla Vecchia. Per il settimo video la musicista vicentina, docente al conservatorio di Verona, siederà alla consolle dell’organo Mascioni della grande chiesa francescana, uno strumento a trasmissione elettrica del 1933, per proporre il preludio sul corale Herzlich tut mich verlangen (Desidero di cuore morire in pace) BWV 727 a cui seguirà il canto in parti reali dell’inno affidato a un ensemble vocale de Il Teatro Armonico composto dal soprano Sara Pegoraro, dal contralto Antonella Grando, dal tenore Domenico Ruzzene e dal basso Giovanni Florian.

Se il testo del corale, diviso in undici strofe, è attribuito a Christoph Knoll, la melodia deriva da una canzone profana di argomento amoroso scritta da Hans Leo Hassler. E’ la stessa melodia usata per il corale O Haupt voll Blut und Wunden, chiaramente una delle favorite di Bach, dal momento che il Cantor la impiega cinque volte nella Passione secondo Matteo. Nel tempo sospeso e misterioso del Sabato Santo, che connette la morte del Venerdì Santo alla Risurrezione della domenica di Pasqua, è utile tornare al “canto spirituale per i morenti” che Knoll scrisse durante la peste del 1599, epidemia che, dal Nord Europa, si diffuse anche in Italia pochi anni dopo. L’andamento del preludio corale induce a credere che Bach considerasse la morte con la serenità del devoto che l’accoglie con sollievo affidandosi a Dio.

Filippo Lovato

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