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Vicenza

Espropri Tav, intesa trovata. Il Comune incassa 3,5 milioni

La cifra riguarda il Bocciodromo, lo stabile di via Giordano e un alloggio Erp oltre a un terreno in via Frescobaldi
Il centro sociale Il Bocciodromo di via Rossi è uno degli edifici comunali destinati all’abbattimento
Il centro sociale Il Bocciodromo di via Rossi è uno degli edifici comunali destinati all’abbattimento
Il centro sociale Il Bocciodromo di via Rossi è uno degli edifici comunali destinati all’abbattimento
Il centro sociale Il Bocciodromo di via Rossi è uno degli edifici comunali destinati all’abbattimento

Dopo una “trattativa” segnata anche da una fumata grigio-nera, alla fine la stretta di mano tra Comune e Iricav Due è arrivata. Nelle casse di palazzo Trissino entreranno così 3,5 milioni di euro come indennizzo per le proprietà comunali da espropriare e abbattere per la realizzazione del secondo lotto funzionale dell’alta velocità-alta capacità “Attraversamento Vicenza”.

Tav accordo raggiunto col comune di Vicenza: indennizzo di 3,5 milioni di euro

Come noto, il confronto tra l’amministrazione comunale e il consorzio incaricato della progettazione e della realizzazione della linea Av/Ac per conto di Rfi nelle ultime settimane si era fatto particolarmente serrato. Sul piatto, infatti, oltre alle questioni viabilistiche da definire in vista della chiusura del progetto esecutivo, c’era in bella vista anche il faldone relativo all’esproprio di quattro proprietà del Comune.
 

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Queste le 4 proprietà comunali che verranno espropriate

Nel dettaglio, si parla

  • del Bocciodromo di via Rossi,
  • dell’immobile per l’emergenza freddo di via Giordano,
  • di un appartamento Erp inserito in un condominio di viale Verona destinato all’abbattimento
  • di una porzione di terreno in via Frescobaldi, nella zona dei magazzini di protezione civile e comunali.

Per tutte queste proprietà il Comune incasserà, come detto, un indennizzo complessivo di 3,5 milioni. Risorse che serviranno, in parte, anche al reperimento di un nuovo edificio da adibire a luogo di accoglienza per la grave marginalità. 
 

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L'attuazione degli espropri non sarà immediata

La proposta di indennità di espropriazione è stata accettata ieri mattina in giunta. Ma questo non significa che l’attuazione degli espropri sia ora immediata. Anzi, prima che possa cambiare qualcosa nel concreto potrebbe passare almeno un anno. Per chi sta occupando e utilizzando le strutture interessate dalla procedura per ora dunque non cambia nulla e quando sarà il momento, seguiranno i dovuti avvisi.

Nessuno, in sostanza, deve precipitarsi a liberare gli immobili, che ad oggi risultano tutti in funzione. Certo, nel medio termine un ragionamento andrà fatto. Non che l’esproprio di questi immobili sia una novità, anzi, l’accettazione dell’accordo formalizza - e monetizza - un passaggio che già era noto.
 

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Il Bocciodromo di via Rossi a Vicenza

E lo era in particolare dopo il respingimento delle richieste, avanzate anche dalla passata amministrazione, oltre che da quella Variati, di salvare il salvabile. L’indicazione riguardava ad esempio il Bocciodromo, che invece non può restare in piedi. Stessa richiesta di “grazia” era stata avanzata anche per il Dopolavoro ferroviario di via Vaccari, di proprietà delle ferrovie, che avrà un destino diverso e non sarà abbattuto.

Un esproprio di 105 mila metri quadri e le opere compensative

Guardando alla superficie, complessivamente si parla di un esproprio di proprietà comunale di 105 mila metri quadri per la realizzazione di opere ferroviarie, stradali, idrauliche e di mitigazione; 25 mila metri quadri di servitù, 16 mila metri quadri di occupazione uso cantiere.

La delibera passata ieri all’esame del sindaco Giacomo Possamai e della giunta recepisce anche l’elenco dei beni che passeranno poi nelle proprietà del Comune, anche come opere compensative; ad esempio via dell’Arsenale, che sarà comunale

Alessia Zorzan

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