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SALCEDO

«Gasparini sindaco sleale, faceva tutto lui»

La maggioranza replica alle accuse di tradimento del primo cittadino dopo le dimissioni che lo hanno sfiduciato
L’ex sindaco Giovanni Antonio Gasparini è stato sfiduciato
L’ex sindaco Giovanni Antonio Gasparini è stato sfiduciato
L’ex sindaco Giovanni Antonio Gasparini è stato sfiduciato
L’ex sindaco Giovanni Antonio Gasparini è stato sfiduciato

«Mancanza di trasparenza e di lavoro di squadra. Le promesse fatte non sono mai state mantenute».
Svelate le ragioni che hanno portato i consiglieri di maggioranza a dare le dimissioni facendo cadere il sindaco Gasparini, alla guida di Salcedo da 25 anni come primo cittadino. Ma se ci mettiamo il quinquennio da vicesindaco gli anni in cui Giovanni Antonio ha frequentato le stanze dei bottoni del municipio sono addirittura 30.
«Non siamo mai stati coinvolti nell’amministrazione del Comune e nelle scelte intraprese dal sindaco», aggiungono i “traditori” (a detta di Gasparini).

Un uomo al comando

«Più volte ci siamo proposti di collaborare con un incarico preciso – fa sapere ancora la maggioranza – e la nostra disponibilità c’è sempre stata ma mai apprezzata e utilizzata. Le cose da inizio mandato sono progressivamente peggiorate». Era presente da tempo, quindi, una crepa nel palazzo di via Roma e la scossa finale di questo terremoto politico lo ha fatto crollare. «Sereni e sicuri della scelta. Le problematiche espresse nelle dimissioni erano già state segnalate in una lettera protocollata del 2021, rimasta inascoltata e senza alcuna risposta. Il nostro interesse è sempre stato quello di lavorare insieme per il bene del paese ma non abbiamo potuto fare nulla».

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Mancavano gli incarichi reali

«Non ci sono mai stati affidati incarichi reali – proseguono gli ex consiglieri di maggioranza – Gestiva tutto Gasparini. Dall’edilizia pubblica a quella privata, dalla pulizia delle strade fino alla gestione del personale».

La lettera del 2021 aveva presentato, perciò, le prime problematiche seguita, undici mesi dopo, dalle dimissioni dell’assessore esterno. Dimissioni che nel 2023 sono state date anche dal vicensindaco Michele Carli. «Alcuni punti del programma elettorale non sono stati rispettati e non ci siamo sentiti più in linea con le scelte del sindaco. Lo scorso dicembre avevamo votato contro il bilancio di previsione (minoranza astenuta). Sarebbe stato opportuno un passo indietro di Gasparini». Una proroga nazionale però ha rinviato la scadenza dell’approvazione dei bilanci al 15 marzo. «Ci siamo riuniti lunedì e all’unanimità (minoranza compresa) abbiamo approvato il bilancio solo per il funzionamento degli uffici, presentando una modifica. Non era più possibile però andare avanti e lamattina dopo ci siamo dimessi».

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«Nessuna vigliaccata»

«Più volte avevamo ventilato al sindaco la possibilità. Rispediamo al mittente le affermazioni fatte circa una nostra vigliaccata e un nostro tradimento. Mettono in dubbio il nostro sempre onesto e trasparente operato anche in attività di volontariato per il paese. E in merito al progetto di ampliamento di una fabbrica, era uno dei punti del nuovo piano regolatore che noi abbiamo prontamente approvato e appoggiato».

«Era da un po’ che le cose non andavano bene. E forse – commenta la minoranza – è Gasparini che ha tradito i suoi dicendo che ha una lista pronta per ricandidarsi. Una lista non si fa da sera a mattina. La maggioranza ha avanzato idee propositive ascoltando il territorio. Salcedo ormai è un paese dormitorio e probabilmente, dopo trent’anni, è giusto portare nuove idee. De Gasperi diceva “un politico pensa alle elezioni ma uno statista alle prossime generazioni”».

La minoranza per ora chiude qui ma ha fatto sapere di aver ancora qualcosa da dire non appena «chiarito lo scenario dei rapporti fra maggioranza ed ex sindaco».

Chiara Ferrante

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