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Salcedo

Volo di due metri dopo un malore. Il sindaco Gasparini: «Colpa dei miei traditori»

Il primo cittadino sfiduciato è finito all’ospedale. «Sono miracolato, potevo morire. Troppo doloroso ciò che mi hanno fatto»
L’ex sindaco Giovanni Antonio Gasparini è stato sfiduciato
L’ex sindaco Giovanni Antonio Gasparini è stato sfiduciato
L’ex sindaco Giovanni Antonio Gasparini è stato sfiduciato
L’ex sindaco Giovanni Antonio Gasparini è stato sfiduciato

«Sono stato miracolato. Avrei potuto morire, per colpa di quello che è successo, per il tradimento dei miei». Parla dall’ospedale Giovanni Antonio Gasparini, da martedì ex sindaco di Salcedo quando tutti i consiglieri di maggioranza hanno dato le dimissioni in blocco sfiduciando il primo cittadino e il suo operato. «Sono caduto facendo un volo di due metri. Non so come sia successo, ma di certo è un miracolo se sono ancora al mondo».

Volo di due metri dopo un malore per l'ex sindaco sfiduciato

«Giovedì scorso ero rientrato a casa - racconta l’eterno sindaco da trent’anni al servizio del paese - e mi trovavo davanti al garage. Ho sentito che c’era qualcosa di strano perché non riuscivo ad andare avanti. Così ho cercato di chiamare un vicino per chiedere aiuto. Poi il vuoto. Non ricordo cosa sia successo esattamente: mi sono risvegliato disteso nel giardino. Ho volato per due metri come minimo. Una benedizione non essere finito sulla muretta di sassi. Mi hanno raccontato che i testimoni hanno cominciato ad urlare e in tanti credevano fossi morto».

Le condizioni di Gasparini sono stabili. Al momento è ricoverato per compiere gli accertamenti necessari ad escludere lesioni interne. Sembra che la caduta non abbia avuto ripercussioni a livello cerebrale né abbia interessato la spina dorsale. «Ho fatto la tac, le lastre e tutti gli esami utili. Per il momento sembra ci siano delle costole incrinate. Se sono vivo lo devo a Sant’Anna, la nostra patrona a cui tutti siamo fedeli, e ai miei genitori che dall’alto mi hanno protetto».

Gasparini: «Avrei potuto morire, per colpa di quello che è successo»

«Questo - dichiara con fermezza - è il risultato di quanto successo martedì». Dopo l’approvazione all’unanimità del bilancio di previsione la maggioranza ha presentato le dimissioni. Una decisione maturata da tempo e come rivelato dai sette ex consiglieri «più volte ventilata al sindaco. Gestiva tutto lui e - hanno fatto sapere nei giorni scorsi - non siamo mai stati coinvolti nell’amministrazione del Comune e nelle scelte intraprese. Mancanza di trasparenza e di lavoro di squadra». Tutto ciò ha causato la caduta del Consiglio e della carica del primo cittadino con il conseguente commissariamento.

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«Sono sotto shock e da quel giorno non sono stato più io»

«Sono sotto shock - rivela oggi dall’ospedale Gasparini - e da quel giorno non sono stato più io. Non ho più dormito. Sto troppo male e non voglio più parlarne. Aggiungo soltanto che mi hanno denigrato, credo per avere campo libero visto che la legge permette la mia ricandidatura. Dopo ciò che ho dato in tutti questi anni al paese era giusto arrivare alle votazioni e lasciar decidere i cittadini». 

Chiara Ferrante

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