«Avevo la speranza che la legge passasse, ma mi aspettavo anche che potesse finire così. Non sono stupito. Questa battaglia però non si ferma. Io vado avanti, fino a che il Veneto, il nostro Paese, non avranno una legge che dia risposte alle richieste di suicidio assistito, che permetta ai malati di scegliere». Così, all'Ansa, Stefano Gheller, il 50enne di Cassola affetto da distrofia muscolare, commenta la mancata approvazione della prima legge regionale sul suicidio medicalmente assistito.
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Dall'ottobre 2022 Gheller ha ottenuto dall'Ulss 7 Pedemontana l'accesso all'assistenza e alla strumentazione per procedere, quando lo vorrà, alla morte volontaria. È divenuto il simbolo di questa battaglia, e nei mesi scorsi è anche sceso anche in piazza, sulla sua carrozzina tecnologica, per sostenere le manifestazioni dell'associazione 'Coscioni'. «Sento molto la vicinanza dei cittadini della mia regione - prosegue - e ho molti amici che sono a favore di questa legge e mi supportano».
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