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Bassano, la sezione dei simboli tra Ponte e Monte Grappa

di Lorenzo Parolin
Bassano La sfilata dell’adunata 2008  FOTO CECCONAdunata   Il vessillo di Bassano sfila scortato dal gen. Biagio Abrate, già capo di Smd   FOTO ROLLI
Bassano La sfilata dell’adunata 2008 FOTO CECCONAdunata Il vessillo di Bassano sfila scortato dal gen. Biagio Abrate, già capo di Smd FOTO ROLLI
Bassano La sfilata dell’adunata 2008  FOTO CECCONAdunata   Il vessillo di Bassano sfila scortato dal gen. Biagio Abrate, già capo di Smd   FOTO ROLLI
Bassano La sfilata dell’adunata 2008 FOTO CECCONAdunata Il vessillo di Bassano sfila scortato dal gen. Biagio Abrate, già capo di Smd FOTO ROLLI

Nella memoria il ricordo ancora vivo dell’Adunata nazionale che nel 2008 trasformò per tre giorni Bassano in capitale delle penne nere; tra gli impegni per il 2024 quello a promuovere la pace “perché chi ha vissuto l’esperienza bellica, o ha servito in armi, ne conosce profondamente il valore”. Questi i segnavia della sezione Ana Monte Grappa di Bassano ormai in prossimità dell’Adunata che tornerà ad animare il Vicentino, questa volta nel capoluogo tra le architetture palladiane. «Sul piano dei valori – commenta il presidente di sezione, Giuseppe Rugolo – ci piace il richiamo al tema della pace. Un riferimento che ricorda come gli alpini sappiano servire tanto sul campo di battaglia, quanto nelle migliaia di sfide civili, di impegno e solidarietà che sono stati chiamati ad affrontare». Quanto all’appuntamento di Vicenza, dal 10 al 12 maggio, Rugolo e i quasi 10 mila tesserati della sezione lo vivono con profonda emozione «perché – parole del presidente – con un appuntamento così importante vince il capoluogo, ma vince anche tutta la Provincia. Tra alpini vicentini siamo legati da una comune condivisione di valori, ma anche da quattro luoghi simbolici come i sacrari che ci identificano: Monte Grappa, Asiago, Monte Pasubio e Tonezza». Luoghi che la sezione conosce da oltre un secolo, essendo stata fondata nel febbraio del 2020 con il compito (da atto costitutivo) di «Tenere vivo lo spirito di corpo, raccogliere i fasti degli alpini, cementare i vincoli di fratellanza tra alpini, promuovere i rapporti con le associazioni civili, costruire una grande famiglia tra alpini in servizio e in congedo. Il tutto, senza scopo di lucro». «Sono i pilastri – ancora il presidente Rugolo – sui quali poggia ancora l’architettura della sezione». Una sezione che, territorialmente, segue i versanti sud e ovest del massiccio del Grappa, a cavallo tra le province di Vicenza e Treviso, spingendosi fino all’Altopiano di Asiago e, a occidente, toccando anche Breganze. Il tutto, articolandosi in 66 gruppi e in una serie di proposte che vanno dall’attività di protezione civile al reparto donatori di sangue, dal gruppo sportivo specializzato nelle discipline invernali, alla fanfara e al coro sezionale (“Edelweiss Ana Monte Grappa”) per coprire tutto il mondo che ruota attorno agli Alpini. «Articolazioni che ci consento di promuovere ogni anno decine di iniziative – sempre Rugolo – in particolare legate alla solidarietà, all’impegno civico e alla promozione dei valori di noi penne nere». Tra tutte, le settimane con gli alpini, in gergo la “mini naja” che ogni estate nelle caserme storiche di Bassano avvicinano adolescenti e giovani alla vita con le stellette. «Se, poi guardiamo alle vicende della nostra sezione – evidenzia il presidente – nella memoria sono fissati in particolare due momenti: in anni recenti l’Adunata del 2008 che portò a Bassano mezzo milione di alpini tra personale in servizio, “veci” e “boce” regalando alla città giornate indimenticabili. Per il passato, invece, il momento storico al quale ogni tesserato, ma direi ogni alpino, è legato, è la ricostruzione del Ponte disegnato da Andrea Palladio immediatamente dopo il secondo conflitto mondiale». Il Ponte di Bassano, detto Ponte degli alpini (come da denominazione ufficiale) che ogni penna nera colloca tra i propri monumenti simbolo. «Averlo in casa – di nuovo Rugolo – e poterlo ammirare dalle finestre della nostra sede è ogni giorno un’emozione. Per questo, quando dieci anni fa sono stati avviati gli ultimi restauri e contestualmente una raccolta fondi affidata a noi dell’Ana, hanno risposto alpini da ogni angolo del mondo, inviando donazioni dal Giappone, dall’Australia e dal Sudamerica, tanto per citare terre particolarmente lontane». E se la storia della sezione è storia di valori condivisi da una comunità, sono ben presenti nel ricordo di tutti i tesserati anche i nomi e i volti di chi dal 1920 si è messo alla testa della Monte Grappa, dando l’esempio. Tra tutti, il primo presidente, Ugo Cimberle, alla guida del gruppo che oltre un secolo da istituì la sezione. Poi, nel secondo dopoguerra, Augusto “Uti” Fabris, presidente instancabile il cui nome è legato, tra le altre cose, al reparto donatori di sangue, a una borsa di studio ancora erogata e a un trofeo di sci alpino. Infine, in anni più recenti, Bortolo Busnardo, per tutti “Il presidentissimo” che col proprio carisma ed entusiasmo ha traghettato la sezione nel XXI secolo preparandola alle sfide della contemporaneità.