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La villa è di Palladio,
gli affreschi
di Paolo Veronese

Il progetto, messo in cantiere dal comune di Maser con il sostegno della Regione (che ha stanziato 10 mila euro)) e la collaborazione dei proprietari della villa di Maser e del museo dell’Hermitage di San Pietroburgo, punta ad una riscoperta del glorioso Cinquecento Veneto.

Si intitola “Conversazioni in villa” e prelude ad un grande convegno da realizzarsi nel 2017 e ad un centro studi nella villa palladiana di Maser sull’opera del pittore Paolo Veronese e sul Cinquecento veneto. La prima delle ‘Conversazioni in villa’ è in calendario domani 4 aprile, alle ore 11, e vedrà confrontarsi Irina Artemieva, direttrice della sezione veneta del museo Hermitage, Giuseppe Pavanello, docente di storia dell’arte dell’università di Trieste, e Denis Ton, conservatore del Museo civico di Belluno.Con il titolo di “Paolo Veronese, il trionfo della luce” si terrà alla villa di Maser, conosciuta anche come Villa Barbarot.

Punto di partenza e riflessione sono gli straordinari affreschi della celebre villa.

Villa di Maser infatti - dichiarata patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1996 - costruita da Andrea Palladio tra il 1550 e il 1560 per i fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro, conserva al suo interno un ciclo di affreschi realizzato verosimilmente tra il 1560 e il 1561, tra i capolavori di Paolo Veronese. Rilucenti di un colorismo squillante e vivace le pitture si moltiplicano a dismisura all’interno, armonizzandosi con le architetture in un gioco di rimandi, illusioni ottiche e prospettive, sui temi dell’armonia umana e universale, tra finzione e realtà, alternanza di sacro e profano.

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