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Veneto

Siccità: falda ai minimi e irrigazioni d'autunno

Per Arpav è l’ottobre più caldo di sempre e niente piogge in vista. Gli agricoltori aprono i rubinetti per salvare i raccolti. Semine rinviate
Un ottobre così caldo non si era mai registrato e gli agricoltori devono riprendere ad irrigare con costi esorbitanti
Un ottobre così caldo non si era mai registrato e gli agricoltori devono riprendere ad irrigare con costi esorbitanti
Un ottobre così caldo non si era mai registrato e gli agricoltori devono riprendere ad irrigare con costi esorbitanti
Un ottobre così caldo non si era mai registrato e gli agricoltori devono riprendere ad irrigare con costi esorbitanti

Bye bye pioggia. Le previsioni dell’Arpav sono chiare: «Il tempo previsto fino a fine mese torna ad essere stabile dopo i modesti passaggi di perturbazioni degli ultimi giorni. Le temperature si manterranno ancora ben al di sopra della norma. Questo ottobre è destinato ad essere ricordato come il più caldo mai registrato nella nostra regione». E così l’emergenza siccità, iniziata in netto anticipo cioè ad avvio della primavera scorsa, di fatto non si è mai conclusa, neppure adesso che siamo alle porte di novembre e, nonostante qualche mezza giornata di pioggia, è ancora un problema. Coldiretti Veneto denuncia che per salvare gli ortaggi, in particolare il radicchio o l’aglio, in questi giorni gli agricoltori sono stati costretti nuovamente a rimettere in azione le pompe ed irrigare. Con buona pace delle bollette del caro energia. 

Le perdite

L’associazione di categoria stima perdite di almeno 800 milioni, ovvero il 25% riferita alla sola produzione vegetale che vale 3,2 miliardi di euro. «E questo calcolo, poi, non tiene conto dei fortunali che si sono susseguiti nei mesi più caldi e che hanno aggravato la situazione. Stiamo parlando di un sistema - ricordano da Coldiretti - che vale 6,4 miliardi di fatturato realizzato da oltre 80mila aziende agricole che coltivano oltre 820 mila ettari di terreno di superficie utilizzabile. Un patrimonio che è, come se non bastasse, minacciato dagli aumenti vertiginosi dei costi delle materie prime e dell’energia, con rincari consistenti che pesano sui conti aziendali». E fra questi aumenti c’è anche il costo del carburante agricolo che è più che raddoppiato nel giro di pochi mesi, proprio durante questa lunga estate torrida che sembra non voler finire mai.

Sos ortaggi e semine

«Il perdurare della siccità ha causato danni gravissimi tanto che in determinate situazioni non si è proceduto alla trebbiatura perché il prodotto era molto scarso, arrivando a perdite che vanno dal 70 al 100%», segnalano da Condifesa. E, intanto, si irrigano i campi nel Veronese per salvare la raccolta di kiwi e nella Bassa Padovana per proteggere il radicchio o nel rodigino per salvare l’agio, denunciano da Coldiretti Veneto. Di seminare, poi, non se ne parla proprio. «È impensabile riuscire a lavorare la terra in questo momento: è troppo secca». In questa ottica arriva come una manna la notizia diffusa da Coldiretti che riguarda l’integrazione aggiuntiva di carburante agricolo per le aziende interessate all’emergenza. Il via libera è arrivato da Avepa, Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, che ha confermato lo stanziamento di un’ulteriore quota di gasolio a prezzo agevolato dopo aver ricevuto l’ok dalla Regione. Le richieste vanno presentate entro il 15 dicembre agli sportelli degli uffici Caa del territorio regionale.

Fondo mutualistico

Non solo. Il presidente di Confdifesa Tvb, Valerio Nadal, annuncia poi l’attivazione di un fondo mutualistico nazionale da gennaio che andrà a risarcire danni catastrofali che comprendono anche quelli da gelate e da siccità. I finanziamenti arrivano dalla Pac (Politica agricola comunitaria). Siamo ancora in una fase sperimentale: si andrà ad indennizzare un danno d’area o di comprensorio».

Cristina Giacomuzzo

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