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Meteo

Caldo estivo, umidità e zanzare. Ecco un’inedita “novembrata”

Temperature agostane con massime arrivate a 27 gradi e minime intorno ai 15 gradi nelle ore notturne

E lo chiamano autunno. Con massime arrivate a 27 gradi e minime intorno ai 15 gradi nelle ore notturne, le temperature di questo caldissimo ottobre sono più o meno quelle tipiche della seconda metà di agosto. Con “soli” due mesi di ritardo. Al di là dei valori assoluti però, da due secoli (da quando cioè esistono le rilevazioni, a Vicenza il tracciamento è fissato dal 1920) non si assisteva ad un ottobre così “tropicale”.

Giornate coperte e a tratti afose, notti umide, zanzare onnipresenti: perfino il tanto caratteristico foliage autunnale è in ritardo e sia in pianura che in quota – con il termometro pronto a salire fino a 20 gradi anche ad Asiago - il calore di stampo estivo continua a farla da padrone. 
Basti pensare che alle 8 del mattino di ieri la stazione Arpav di Sant'Agostino segnava 16 gradi. Un mese fa, il 25 settembre, la minima era di 12.8 gradi. Colpa (o merito, a seconda dei punti di vista) di un mix di alta pressione collocata sui Balcani e dell'anticiclone in transito sul Mediterraneo orientale, che stanno mantenendo lo stato termico dell'Italia in generale e del Veneto e Vicentino in particolare a livelli, appunto, agostani.

«Siamo su valori da seconda metà di agosto, con almeno 7-8 gradi in più rispetto alla media – conferma il meteorologo Ampro Marco Rabito – di notte in particolare doveremmo avere non più di 7 gradi, mentre le minime attuali possono essere davvero definite tropicali; non va meglio di giorno, visto che dovremmo avere indicativamente 14-15 gradi e siamo invece molto più in alto».  
Nell'ottobre di un anno fa ad esempio – sempre prendendo come riferimento il giorno 25 – Vicenza si svegliava con poco più di 5 gradi e nelle ore centrali non superava i 17. Ciò che colpisce e che preoccupa, dodici mesi dopo, è però soprattutto la durata di questa bolla estiva, che porta a parlare già di “novembrata”: «Non sono un record assoluto le massime, ma la persistenza, così a lungo, di temperature oltre i venti gradi – prosegue Rabito - un intero mese così caldo è qualcosa di anomalo e che comporta dei rischi dal punto di vista climatico». 

Il pensiero corre inevitabilmente alla tempesta Vaia nel 2018 e all' “acqua granda” a Venezia nel 2019: «Ad ottobre 2018 si registrarono temperature di 30 gradi sul Nord Italia (il 25 ottobre 2018 a Sant'Agostino la centralina segnava una minima di 8,1 e una massima di 19,1, ndr), ma dovute al vento caldo e secco di föhn – ricorda Rabito – oggi la situazione è peggiore perché c'è una forte umidità e minime elevatissime». Con tutti i rischi che ne derivano: «La transizione tra questo periodo caldo e l'ingresso della prima perturbazione organizzata, anche considerando le caratteristiche tipicamente estive del mare Mediterraneo oggi, possono portare a fenomeni di maltempo estremo, Vaia e l' “acqua granda” sono emblematici, ma non sappiamo come e cosa potrebbe verificarsi questa volta», avverte il meteorologo. 

Chi si rallegra per il clima mite che consente di allontanare la data di accensione del riscaldamento – con conseguente risparmio in bolletta – deve dunque fare i conti con gli scompensi ambientali legati all'estate ad oltranza. Tanto più che anche l'inizio di novembre non sembra destinato a lasciare il posto alla stagione autunnale tradizionale, anzi. «Nei prossimi giorni l'alta pressione balcanica si sposterà sopra di noi e le medie torneranno ad alzarsi – riferisce Rabito – arrivando anche a 24, 25 gradi tra giovedì e venerdì». Perfino la nebbia mattutina sarà anomala, perché si formerà al mattino, in campagna, ma con valori di 12-13 gradi, sempre dieci gradi oltre la norma. Per vedere la colonnina di mercurio scendere e riallinearsi al trend stagionale bisognerà attendere ancora diversi giorni. Il weekend di Halloween e il ponte di Ognissanti, all'inizio della prossima settimana, saranno infatti caratterizzati da belle giornate e tempo dolce. Il meteo perfetto per scampagnate e gite fuori porta, ma dal sapore forse più primaverile che novembrino. E di certo non ideali per gli atleti in gara alla Coppa del mondo di sci a Cervinia, dove a poco possono gli sparaneve in azione, con buona pace del calendario delle sfide, cancellato e riaggiornato ormai quotidianamente. 

Giulia Armeni

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