<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

È stata l'estate più calda dopo quella del 2003. E l'ottobrata aiuta a "contenere" le bollette

Dal 1994 Arpav ha certificato una sola stagione più calda di quella appena trascorsa. E l'autunno caldo continua.

Gelato e caldarroste. Da una parte le coppette da gustare sotto al sole, dall’altra i cartocci fumanti per assaporare, comunque, il primo scorcio d’autunno.

Freno alle bollette 

È un’abbinata singolare - ma che fotografa la situazione meteorologica attuale - quella tra il più amato dei dolci estivi e il frutto simbolo della stagione fredda. Contrariamente al passato, quando il cono lasciava posto “naturalmente” alle castagne, oggi entrambe le opzioni sono ugualmente onnipresenti, quasi a pari merito nelle preferenze di famiglie e comitive di turisti a passeggio per le vie del centro storico o in gita fuori porta tra colli e natura. Al giro di boa del mese, infatti, le temperature miti e le giornate assolate stanno regalando uno scampolo d’estate inaspettato ma quanto mai gradito e che promette di tenere compagnia ai vicentini ancora per parecchi giorni.

Una vera e propria ottobrata in salsa berica, che sta allungando la vita di molte attività legate al bel tempo e sta riducendo – per ora – gli effetti negativi del clima uggioso e nebbioso tipicamente padani. E non è scontato osservare che questa singolare situazione in un periodo altrettanto unico possa portare dei - piccoli - vantaggi. Il periodo “unico” è questo, segnato da aumenti incredibili delle tariffe energetiche. Perché, almeno per la prima parte della stagione fredda, non sarà necessario accendere il riscaldamento e la bolletta potrà evitare impennate. Magra, anzi magrissima, consolazione in vista del freddo che, inevitabilmente, verrà tra qualche settimana e costringerà a alzare - con giudizio - il termostato per riscaldare case, uffici e appartamenti e farà schizzare in alto le bollette. 

L'anno più caldo dal 1800

Nell’anno più caldo mai registrato dal 1800 ad oggi – come rileva il sito 3bmeteo.com – si certifica infatti un aumento generale dei valori di circa 1,11 gradi rispetto alla media storica, che in Veneto e nel Vicentino hanno toccato addirittura punte tra 1,7 e 2,3 gradi di differenza sul dato storico. «Di fatto, l’estate appena trascorsa , in alcune aree del Paese, è stata più calda anche della famigerata estate del 2003, già di per sé eccezionale», riferisce Edoardo Ferrara di 3bmeteo.com. Secondo l’Arpav, in base ai rilevamenti nelle stagioni regionali, a livello veneto l’estate 2022 è però la seconda più calda dal 1994, dopo quella 2003.

In particolare a luglio, “le temperature sono state in media superiori alla norma, le minime le seconde più alte della serie storica (1994-2021) dopo il 2015, le massime le più alte in assoluto”, scrive Arpav nel suo “Agrometeo” dell’estate appena passata. Basti pensare che tra il 22 e il 23 luglio, nel corso della seconda peggiore ondata di calore dell’estate, in pianura si sono raggiunte punte di 40 gradi. «Sin dallo scorso inverno e almeno fino ai primi giorni di agosto, l’Europa occidentale ma anche gran parte di quella centrale hanno sperimentato l’ingerenza di un vasto anticiclone subtropicale, con radici nord-africane – prosegue Ferrara – un vero e proprio muro anticiclonico per le piovose perturbazioni atlantiche, che sono state spesso costrette a scorrere a latitudini ben più settentrionali dell’Italia, ripiegando successivamente sull’Europa orientale. Così sull’Italia sono arrivate spesso solo le “briciole” con precipitazioni in larga parte modeste in particolare al Nordovest, macro-area che più di tutte ha sofferto siccità e temperature sopra la media». 

Niente pioggia

Per l’agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale, il calo di precipitazioni nel periodo estivo 2022 è del 20 per cento. E anche per le prossime settimane, secondo 3bMeteo, le grandi piogge possono attendere. «Una blanda ma insidiosa depressione mediterranea porterà una veloce fase di maltempo dapprima sulla Sardegna, successivamente anche al Sud e Sicilia, con piogge e temporali localmente di forte intensità – prosegue Ferrara – non esclusi nubifragi e locali allagamenti in particolare sulle isole maggiori e sulla Calabria. Variabilità al centro-nord con qualche rovescio o temporale, sebbene in un contesto di nubi alternate a momenti soleggiati». Dalla prossima settimana dunque, la fase stabile di rinnoverà inaugurando la seconda metà di ottobre, con ancora tanto sole sul Vicentino e termometro che si spingerà fino a 24-25 gradi. 

 

Giulia Armeni

Suggerimenti