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VICENZA

Tav, si allungano i tempi: la burocrazia frena l’alternativa a Ponte Alto

L’ipotesi di collegamento su via dell’Oreficeria è al ministero per la Via: questo potrebbe allungare i tempi dei lavori
Continua a preoccupare l’impatto che la demolizione e la chiusura del viadotto degli Scaligeri avranno sul traffico
Continua a preoccupare l’impatto che la demolizione e la chiusura del viadotto degli Scaligeri avranno sul traffico
Continua a preoccupare l’impatto che la demolizione e la chiusura del viadotto degli Scaligeri avranno sul traffico
Continua a preoccupare l’impatto che la demolizione e la chiusura del viadotto degli Scaligeri avranno sul traffico

La variante di via dell’Oreficeria chiesta per il progetto esecutivo del secondo lotto funzionale Av/Ac “Attraversamento Vicenza” è a Roma per l’esame di valutazione di impatto ambientale. E fin qui potrebbe essere una normale procedura di approfondimento tecnico. Il problema, però, è capire quando “tornerà indietro” con annesso via libera del Mite.

Un dettaglio non di poco conto, se si considera che il sottopasso di via dell’Oreficeria è una delle opere complementari previste nel pacchetto di interventi che include anche i varchi dell’Olmo e dell’Arsenale da realizzare prima di chiudere Ponte Alto in modo da mitigare l’impatto della chiusura totale del viadotto per almeno un anno e mezzo, se non due anni, prevista nel progetto definitivo elaborato da Iricav Due.

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La variante

E il fatto che la variante - pubblicata a inizio marzo tra i documenti Tav nel sito del Comune - venga scandagliata dal ministero dell’ambiente rischia di allungare i tempi. Nel caso, infatti, venissero richiesti approfondimenti e integrazioni, le settimane, se non i mesi, farebbero presto a passare. Il che potrebbe scontrarsi con l’esigenza del Consorzio Iricav Due, che ha in capo progettazione e realizzazione della linea alta velocità-alta capacità, e di Rfi di rispettare il loro cronoprogramma.

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Tempi lunghi

Il rischio dunque è che davanti a tempi non più coincidenti rispetto alle idee iniziali e alla necessità dei tecnici romani di rispettare le tappe, i lavori di abbattimento e ricostruzione del viadotto di Ponte Alto vadano avanti, mentre l’intervento di via dell’Oreficeria (che collega la zona fiera a Ponte Alto) resti indietro, in attesa degli ok; scenario che andrebbe a sballare le analisi di traffico collegate all’impatto del cantiere di viale degli Scaligeri sulla circolazione. 

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La proposta bocciata

Le ombre sui tempi legati alla variante di via dell’Oreficeria si legano alle preoccupazioni, condite anche da un certo disappunto, di Provincia, Comune e Camera di Commercio di fronte al “no” messo nero su bianco da Rfi alla proposta progettuale elaborata dai tre soggetti e definita da Vi.abilità che metteva sul piatto un’alternativa ulteriore per il cantiere di Ponte Alto, ossia quella di realizzare il nuovo viadotto a fasi, lasciando sempre percorribile almeno una corsia di marcia. Proposta bocciata, ma della quale le parti discuteranno di nuovo lunedì. 

Alessoa Zorzan

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