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Vicenza

Bagno di folla per il nuovo vescovo Brugnotto: «Raccolgo il testimone e continuo la corsa»

In cattedrale la ricca cerimonia di ordinazione del successore di Pizziol. Due cardinali, 25 tra vescovi e arcivescovi: un migliaio di persone da Treviso.
Ieri pomeriggio in cattedrale a Vicenza la cerimonia d’ingresso del neovescovo Giuliano Brugnotto (Foto COLORFOTO)
Ieri pomeriggio in cattedrale a Vicenza la cerimonia d’ingresso del neovescovo Giuliano Brugnotto (Foto COLORFOTO)
Ieri pomeriggio in cattedrale a Vicenza la cerimonia d’ingresso del neovescovo Giuliano Brugnotto (Foto COLORFOTO)
Ieri pomeriggio in cattedrale a Vicenza la cerimonia d’ingresso del neovescovo Giuliano Brugnotto (Foto COLORFOTO)

«Il ministero che mi è stato consegnato giunge in fragili giorni – i nostri segnati da guerre insensate e crisi umanitarie – ed è stato posto in fragili mani, le mie». Comincia con queste parole il saluto che il nuovo vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, nominato nel settembre scorso da papa Francesco quale successore di mons. Beniamino Pizziol, dimessosi per raggiunti limiti di età, ha rivolto alla comunità vicentina ieri, domenica 11 dicembre, al termine della lunga e ricca cerimonia nella quale Brugnotto è stato ordinato vescovo e ha fatto il proprio ingresso ufficiale in diocesi.

Brugnotto, successore di Pizziol

Originario di Mignagola, nel comune trevigiano di Carbonera, dov’è nato 59 anni fa, mons. Brugnotto - ordinato prete nel 1990 - era vicario generale della diocesi di Treviso, per la quale è stato anche rettore del seminario; tra i molti incarichi ricoperti, anche quello di preside della facoltà di diritto canonico S. Pio X a Venezia. L’ordinazione è stata presieduta dal cardinale Pietro Parolin; con lui, quali co-consacranti, il vescovo di Treviso Michele Tomasi e il precedessore Pizziol. E la voce del nuovo vescovo si è venata di commozione quando, nel suo intervento, ha ringraziato Pizziol «che ha accompagnato la Chiesa di Vicenza fino ad oggi. Egli, nel saluto di sabato, ha lasciato una consegna: la centralità dell’amicizia di Gesù. Raccolgo il testimone per continuare la corsa».

La cattedrale gremita per l'ordinazione del nuovo vescovo di Vicenza (COLORFOTO)
La cattedrale gremita per l'ordinazione del nuovo vescovo di Vicenza (COLORFOTO)

Cerimonia solenne e Duomo gremito

È stato un bagno di folla quello che ha affrontato alle 15 mons. Giuliano Brugnotto, entrando in un Duomo stracolmo da monsignore ed uscendone dopo tre ore da vescovo di Vicenza. Un’accoglienza fraterna, in cui fedeli vicentini e trevigiani (un migliaio le persone arrivate dalla Marca) si sono mescolati nella preghiera e in una sequenza di applausi andati una volta all’indirizzo del cardinale Pietro Parolin, un’altra verso il neovescovo, un’altra ancora verso la sua mamma che lo segue in tv dalla casa di riposo dalle suore francescane a Treviso, dove si fa il tifo per il parente illustre. 

La liturgia è solenne ma non sfarzosa, pare di capire subito che non sarà un vescovo di ribalta ma di continuità con mons. Beniamino Pizziol di cui eredita la mitra d’ingresso (è quella di Rodolfi del 1925), il bastone pastorale, la croce pettorale. Canta il coro del Duomo, canta anche tra il pubblico il coro di Mignagola di Carbonera, il paese natale di Brugnotto, e dirige su tutto don Pierangelo Ruaro. Sfilano 23 vescovi triveneti e due cardinali: con Parolin, segretario di Stato e braccio destro del Papa, c’è Francesco Coccopalmerio, giurista, emerito del Pontificio consiglio per i testi legislativi. Brugnotto ha scelto di essere accompagnato all’altare da don Giampaolo Marta, parroco di Brendola e già missionario in Cameroun (dove fu rapito) e da don Chidiebere Obiodu, cappellano dei nigeriani e studente alla facoltà di Diritto canonico di Venezia dove Brugnotto ha insegnato fino all’altro ieri. È dichiarata subito del neovescovo una sensibilità spiccata per le missioni e in particolare per quella di Shabbaz Batthi in Pakistan, cui sono andate le offerte della giornata. 

Gianmaria Pitton e Nicoletta Martelletto

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