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CURIA

Il vescovo Giuliano Brugnotto trasloca: la nuova residenza nell'ex seminario

di Gianmaria Pitton
Mons. Brugnotto: «Chiedo ai sacerdoti di vivere in fraternità, non posso non dare l'esempio. Qui verranno trasferiti tutti gli uffici della diocesi»
Il vescovo Mons. Giuliano Brugnotto durante la celebrazione della domenica delle palme COLORFOTO ARTIGIANA
Il vescovo Mons. Giuliano Brugnotto durante la celebrazione della domenica delle palme COLORFOTO ARTIGIANA
Il vescovo Mons. Giuliano Brugnotto durante la celebrazione della domenica delle palme COLORFOTO ARTIGIANA
Il vescovo Mons. Giuliano Brugnotto durante la celebrazione della domenica delle palme COLORFOTO ARTIGIANA

Il vescovo di Vicenza cambia casa. Da ottobre il suo ufficio, ma anche la sua residenza, non saranno più nel Palazzo vescovile in piazza Duomo, ma nell'ex seminario in contra' Santa Lucia. Mons. Giuliano Brugnotto, nominato vescovo di Vicenza nel settembre scorso, in carica effettiva da quattro mesi, sceglie l'incontro pasquale con la stampa per comunicare uno dei cambiamenti che rientrano nella complessiva riorganizzazione della curia; cambiamenti che toccano le persone - con la prossima nomina di tre vicari episcopali - e la gestione degli immobili.

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La scelta

Non ci sono cambi di rotta, fa capire il vescovo, rispetto al processo iniziato con il suo predecessore, mons. Beniamino Pizziol. La generale situazione economica impone anche alla curia vicentina un ripensamento nella gestione degli spazi, specie in quei palazzi che per loro caratteristiche - le dimensioni soprattutto - sono dispendiosi. Quindi si è deciso, con il consenso del consiglio presbiterale, di proseguire nella concentrazione degli uffici diocesani e delle sedi di alcune associazioni nel grande complesso dell'ex seminario, da poco ristrutturato. Saranno svuotati tanto il palazzo vescovile, quanto il palazzo delle Opere sociali; sul futuro utilizzo dei quali si apre ora una riflessione, che deve tener conto dei vincoli storici e architettonici di cui sono gravati, nonché del fatto che il palazzo vescovile ospita il museo diocesano. L'ex seminario ha inoltre il vantaggio di essere raggiungibile con più facilità, specie da viale Rodolfi. E c'è un aspetto squisitamente umano: «Non ho mai abitato da solo - spiega mons. Brugnotto - se non in questi primi mesi da vescovo. E visto che sono io a chiedere ai sacerdoti di vivere in piccole fraternità, ritengo giusto dare l'esempio». In seminario attualmente vivono 15 preti e 8 seminaristi, che studiano alla facoltà teologica di Padova. La riorganizzazione degli immobili coinvolgerà anche le parrocchie: «C'è un'evidente sproporzione - ammette il vescovo - tra le realtà pastorali e gli immobili. A livello di unità pastorali si dovrà rivedere l'utilizzo delle canoniche e degli altri edifici». Inutile, ad esempio, tenere aperti due o tre oratori nell'ambito di una stessa unità pastorale, se ne basta uno solo. Non è escluso che gli edifici ritenuti non più necessari vengano messi a reddito o venduti. È stata avviata una ricognizione nelle singole parrocchie e sono già state prese alcune decisioni, tra cui la messa in vendita della canonica di S. Caterina, in città. «L'economo della diocesi, don Giuseppe Miola, ha aggiunto i 75 anni d'età. Il suo incarico è scaduto a fine marzo - aggiunge il vescovo - gli ho chiesto una proroga di qualche mese».

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Gli incarichi

Si arriva così alla parte della riorganizzazione che riguarda le persone. Il vescovo ha avviato una consultazione, tra i sacerdoti come tra i laici, per individuare le figure più adatte a ricoprire tre incarichi: oltre al vicario generale, che si occuperà anche della gestione concreta della curia, ci sarà un vicario episcopale dedicato al clero e ai diaconi, e uno per l'evangelizzazione nelle unità pastorali. È dai tempi del vescovo Nosiglia che non vengono nominati vicari episcopali, oltre al generale; l'idea è affiancare al vescovo dei collaboratori che si occupino di alcuni aspetti prioritari, tra cui appunto la cura del presbiterio, tenendo conto che su 380 sacerdoti diocesani, 175 hanno oltre 75 anni. La consultazione si concluderà a fine aprile, quindi mons. Brugnotto procederà con le nomine. Una decisione è già stata presa: don Francesco Cunial, co-parroco dell'unità pastorale "Fuori porta S. Bortolo", è stato nominato vicario foraneo per il vicariato urbano, farà cioè da coordinatore delle 11 unità pastorali (48 parrocchie) della città e della cintura urbana. All'incontro con la stampa si è parlato inoltre della difficile situazione del mondo sanitario, il vescovo ha citato lo stress a cui gli operatori sono sottoposti dalla pandemia, acuito dalla carenza di personale. Salute, economia e lavoro sono aspetti da equilibrare tra loro: «Sono rimasto colpito dalla vicenda dei Pfas. Credo necessario il coinvolgimento delle autorità pubbliche e del mondo imprenditoriale nel trovare una soluzione».

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