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PIOVENE ROCCHETTE

Va 4 volte al pronto soccorso. Muore a 38 anni per emorragia

Matteo Bertoldo, tecnico di Piovene, è deceduto in ambulanza. La procura ha disposto l’autopsia ed ha avviato l’inchiesta
Il pronto soccorso di Santorso dove il tecnico è arrivato morto. Nel riquadro Matteo Bertoldo, 38 anni
Il pronto soccorso di Santorso dove il tecnico è arrivato morto. Nel riquadro Matteo Bertoldo, 38 anni
Il pronto soccorso di Santorso dove il tecnico è arrivato morto. Nel riquadro Matteo Bertoldo, 38 anni
Il pronto soccorso di Santorso dove il tecnico è arrivato morto. Nel riquadro Matteo Bertoldo, 38 anni

È morto in ambulanza, durante il trasporto in ospedale. I medici hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma non c’è stato nulla da fare. Matteo Bertoldo, 38 anni, è deceduto per una probabile emorragia: a fare chiarezza è stata chiamata la procura, che con il pubblico ministero Gianni Pipeschi ha avviato un’indagine sul dramma ed ha disposto, ieri mattina, l’autopsia, affidandola alla dottoressa Silvia Tambuscio. La famiglia, che è tutelata dall’avv. Andrea Massalin, ha invece nominato il dottor Alessandro Peretti come consulente di parte. Per conoscere gli esiti, bisognerà attendere almeno qualche settimana.

Bertoldo, che lavorava come tecnico e che abitava a Piovene in via Rizzardini, è morto dopo essere stato, per 4 volte, nel giro di pochi giorni, al pronto soccorso, dove era stato medicato e sempre dimesso. Una circostanza che ha indotto la famiglia, pur comprensibilmente sconvolta dal dolore, a presentare un esposto alla magistratura. «Vogliamo capire cosa è successo. Matteo stava bene», hanno spiegato in lacrime.

Il dramma risale a venerdì scorso

Una settimana prima, il 19 gennaio, Bertoldo si era recato al pronto soccorso dell’ospedale Alto Vicentino. Aveva una ciste in zona inguinale che si era infettata. Quel giorno la sala d’attesa era affollatissima. «C’erano 65 persone, avrei dovuto aspettare tantissimo, mi hanno detto di tornare domani», ha spiegato una volta rientrato a casa. Così il 20 Bertoldo torna in ospedale; viene medicato, gli viene fatto un drenaggio e gli vengono consigliati degli antidolorifici al bisogno. 

L'emorragia

Il 23 gennaio, però, il tecnico ha un’emorragia. Verso le 14 perde talmente tanto sangue dall’inguine che, spaventato, chiama il 118. L’ambulanza lo porta in ospedale, dove la ferita viene tamponata e l’emorragia si ferma. Qualche ora dopo Matteo viene dimesso e torna a casa, con la raccomandazione di presentarsi il 16 gennaio per la medicazione. Puntuale, il tecnico si presenta in ospedale: è la quarta volta in una settimana. Gli cambiano la medicazione e poi rientra a Piovene. Ma quella sera stessa, intorno alle 22, è vittima di una nuova, copiosa, emorragia: preoccupato, richiama subito il 118 e l’ambulanza arriva da Santorso in meno di 5 minuti.

L'ambulanza, ma è tardi

Nel frattempo, però, quando sono giunti i sanitari Matteo aveva perso i sensi. La corsa in ospedale e i tentativi di salvarlo sono stati poi vani. Bertoldo sarebbe morto prima di arrivare in ospedale.

Quali le cause del decesso?

Ora, sarà compito del medico legale accertare le cause precise del decesso. Non solo: dovrà anche cercare di comprendere se Matteo poteva essere salvato, con cure diverse, o se comunque vi siano state negligenze o responsabilità da parte di chi ha curato il tecnico di Piovene.

La procura ha avviato accertamenti senza iscrivere alcun nome sul registro degli indagati, e d’altronde la famiglia non cerca colpe, «ma solamente di capire cosa è successo a Matteo», che lascia nel dolore anche una figlia di 11 anni. Cosa gli è successo?

Diego Neri

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