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Tra gli italiani ricercati

Pubblicata la “lista nera” di Putin, tra i ricercati c’è un vicentino. Come è finito nell'elenco?

È Renzo Folco, 73enne originario di Montecchio Maggiore. Vivrebbe a Brescia

Vladimir Putin, c’è un vicentino tra i ricercati. È Renzo Folco, 73 anni, originario di Montecchio Maggiore. I file sono stati raccolti e pubblicati da Mediazona, un collettivo russo di controinformazione, e contengono decine di migliaia di nominativi. I nomi degli italiani sono stati rilanciati dal comunicatore digitale ed esperto di cyber propaganda Alex Orlowski su X e su Facebook.

La lista è composta per lo più (98%) da nomi di persone che vivono in Paesi dell’ex Urss: russi, ma anche cittadini delle repubbliche baltiche e ucraini, tra gli altri (si veda il box al centro). Gli italiani nell’elenco sono 25, tra cui il nome vicentino e un altro veneto, quello di Giulia Schiff, l’ex pilota veneziana già nota alle cronache per essersi arruolata per combattere a fianco degli ucraini.

Le informazioni su Folco, raccolte dal database del ministero degli interni di Mosca, sono stringate. “Folco Renzo, maschio, 1951, Italia, Montecchio Maggiore, italiano, ridiscusso. Precedentemente ricercato ai sensi del ts. orr(m)-104/2021 con un ordine restrittivo di non uscita. Ritirare la carta”. Questa la traduzione letterale dal russo. Da quanto è stato possibile apprendere, significherebbe che il 73enne, dopo essere stato inserito nella lista dei ricercati era riuscito ad uscirne, salvo poi essere nuovamente incluso nel database del Mvd.

Sempre da una serie di ricerche incrociate, pare che molti cittadini russi si trovino nella stessa condizione e cerchino informazioni su cosa fare non trovando risposte certe nemmeno da avvocati ed esperti in legge che li invitano a rivolgersi direttamente al ministero.
 

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Folco si sarebbe trasferito a Brescia e non è l’omonimo, di qualche anno più anziano, che risiede ancora sotto i castelli di Romeo e Giulietta e che in queste ore è stato travolto da molte telefonate.

Sono poche le informazioni lasciate da Folco sul suo profilo Facebook, dove viene indicata Vicenza come città natale e Brescia come quella attuale. Si legge che avrebbe studiato all’Università pedagogica statale di Mozyr in Bielorussia. Tra gli “amici” social compare uno degli altri italiani finiti nella lista nera di Putin: Giovanni Scaroni, pure lui bresciano, che risiederebbe a Lumezzane. Tornando a Folco, in passato sarebbe stato socio lavoratore della cooperativa Interservice arl, liquidata nel 2009, che per vent’anni avrebbe avuto sede in città.

Mediazona ha presentato così il suo “leak”: «Abbiamo raccolto tutti gli avvisi di ricerca dal database sul sito web del ministero degli affari interni e abbiamo scoperto che la Russia sta cercando attivamente non solo dozzine di politici e funzionari europei con accuse penali, ma anche un capo di stato: Kaja Kallas, il primo ministro estone». Un lavoro importante, considerati i rischi per chi non è allineato al pensiero unico, come l’attivista Aleksej Navalnyj che, dopo essere stato incarcerato e sottoposto ad un processo farsa, ha misteriosamente perso la vita in carcere, venerdì scorso.

Ma cosa avrebbero fatto quei nomi per finire nella lista? Risponde Orlowski su X: «Difendere la democrazia».

Valentino Gonzato / Karl Zilliken

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