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L'artista del Drago di Vaia

Il roanese Martalar: «Solo uno stolto può uccidere un drago col fuoco». Raccolti 26 mila euro per farlo rinascere

di Gerardo Rigoni / Luisa Dissegna
Sull'incendio, quasi certamente doloso, stanno indagando i vigili del fuoco trentini e i carabinieri di Lavarone. È gara di solidarietà

«Continuo a sperare che l'incendio sia avvenuto per errore, magari da qualcuno che ha acceso un fuoco lì vicino». Le parole sono quelle dello scultore di Roana Marco Martalar che ha visto la sua monumentale opera - realizzata con il legname schiantato dalla tempesta e che ha riscosso un successo internazionale - Il Drago di Vaia, ridotto in cenere da un incendio divampato nella tarda serata di martedì sull'Alpe Cimbra a Lavarone, dove era stata allestita.

Le parole dell'artista "creatore" del Drago di Vaia ridotto in cenere

Commenta amareggiato il creatore del Drago alato: «Una cosa comunque è certa: non ci diamo per vinti». I vigili del fuoco, arrivati da Lavarone e da Folgaria, non sono riusciti a domare le fiamme in tempo e al loro arrivo non hanno potuto fare altro che  bonificare per evitare che il rogo si diffondesse alle aree circostanti. 

 

«Se una struttura del genere va a fuoco non la spegni - riprende Martalar - proprio per come è realizzata, ovvero con legno e corteccia non trattati. Questo perché con il tempo avrebbe dovuto scomparire, sotto l'effetto delle intemperie, e così ritornare natura. Non così però e non con la violenza del fuoco».

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Le indagini sull'incendio del Drago alato di Lavarone nell'Alpe Cimbra

Sull'incendio stanno indagando i tecnici dei vigili del fuoco trentini e i carabinieri di Lavarone. Nulla è lasciato al caso e l'indagine parte dal concerto tenutosi nella zona martedì mattina scorso per capire se qualcosa sia andato storto, anche se l'assenza di collegamenti e fili elettrici lascia poche possibilità: il Drago alto 6 metri e lungo 7 pare proprio essere stato vittima di un attentato. Non si escludono sviluppi nei prossimi giorni.

Il sindaco di Enego:  «Un gesto che offende non solo Martalar e Lavarone»

Per la comunità altopianese interviene il sindaco di Enego, Marco Frison, che sulla piana di Marcesina ospita l'Aquila di Vaia: «Un gesto che offende non solo Martalar e Lavarone ma tutta la gente di montagna che ha sofferto per Vaia. L'arte non si tocca, ancor meno se contiene significati profondi».

L'artista di Roana su Facebook e la raccolta fondi su Go Found me

«Solo uno stolto può tentare di uccidere un drago con il fuoco. Clicca qui e facciamo vedere come l'arte non ha confini [💥] [💥] [💥] [👉] [👉] [👉]» ha scritto su Facebook Martalar, rilanciando la raccolta fondi, nata su "Go fund me", per far rinascere il Drago di Vaia.

L'iniziativa "Drago Vaia in fiamme DEVE rinascere" ha raggiunto questa sera, 24 ottobre, alle 20, la cifra di 25.996 euro. A diffonderla, sulla piattaforma "Go fund me" "Lavarone green land" con il sindaco Isacco Corradi, di Lavarone. «Il Drago Vaia sparisce sotto le fiamme, che sia stato per una foto artistica o per atto doloso è in ogni caso stupidità umana dettata dall'ego. Incapacità di apprezzare stando fermi ed in silenzio... In questi tre anni ho visto persone arrampicarsi, rovinarlo, ma mai avrei pensato arrivasse a tanto», scrive il primo cittadino.

L'obiettivo della raccolta, dice Corradi «per prima cosa quello di cercare di contrastare un atto vile e far vedere che la comunità non si piega a questa cosa».


 

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