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La nuova scultura

Dopo l'incendio del drago, il Grifone di Vaia come simbolo di rinascita

La figura mitologica realizzata dall'artista Martalar con 2.000 pezzi di radici e legname sarà inaugurata oggi in località Celado sull'altopiano del Tesino
Il Grifone di Vaia sarà inaugurato oggi in località Celado sull'altopiano del Tesino
Il Grifone di Vaia sarà inaugurato oggi in località Celado sull'altopiano del Tesino
Il Grifone di Vaia sarà inaugurato oggi in località Celado sull'altopiano del Tesino
Il Grifone di Vaia sarà inaugurato oggi in località Celado sull'altopiano del Tesino

Una nuova scultura al confine tra due terre come simbolo di unione tra Veneto e Trentino. La commistione tra la forza del leone e l'impetuosità dell'aquila a dare vita alla figura mitologica del "Grifone Vaia del Tesino", che sarà inaugurata oggi.

Il Grifone Vaia del Tesino, nuova opera di Martalar

L'ultima fatica dell'artista altopianese Marco Martalar domina come un guardiano su località Celado, a Castel Tesino, da dove è possibile ammirare l'altopiano del Tesino e la vetta di cima d'Asta.
L'opera, alta 6 metri, lunga 9 e pesante 35 quintali, ha necessitato di 2000 pezzi di radici e legname derivanti dagli schianti della tempesta Vaia e di oltre due mesi di lavoro prima di essere ultimata, pochi giorni dopo il devastante rogo che ha distrutto il Drago Vaia a Lavarone e su cui si sta ancora indagando.

Dopo l'incendio che ha distrutto il Drago Vaia

«Dopo la notte di quel 22 agosto - confessa Martalar - ho vissuto sentimenti contrastanti, conditi da assidue domande, come se la colpa di quanto accaduto potesse per diverse ragioni essere anche solo in parte attribuita al sottoscritto. Sono serviti alcuni momenti di riflessione, che mi hanno portato ad abbandonare per una settimana il luogo di lavoro, dove poi è sorta quest'ultima creazione. Alla fine, l'inaspettato affetto ricevuto da ogni parte del mondo anche con la raccolta fondi ideata ancora una volta da cittadini privati desiderosi di una nuova rinascita tra le ceneri, sulla quale ancora non mi sbilancio, hanno prevalso sulla volontà di arrendersi dinnanzi alla pochezza di un gesto inspiegabile».

«Agli occhi dei visitatori - continua l'artista - spesso la bellezza e l'importanza di un'opera si limita a un giudizio puramente visivo, non sapendo che proprio come nel caso del Drago Vaia si era creato da tempo un circolo collaborativo che associava l'impegno anche di quattro guide turistiche e un cospicuo indotto derivante dalla vendita di alcuni gadget. Il Grifone Vaia del Tesino nasce proprio come monito a non affliggersi mai e a continuare sempre con spirito imperturbabile».

 

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L'anedotto dopo il rogo a Lavarone

Lo scultore roanese trova anche il modo di sorridere raccontando un aneddoto accaduto il mattino seguente all'incendio: «Mi hanno raccontato di una coppia di turisti fiorentini di ritorno dalla Germania che, ignari di quanto accaduto, si sono rivolti agli uffici del Comune di Lavarone chiedendo un risarcimento per il danno subìto. Un episodio di certo divertente ma che riassume però appieno il valore attribuito dalla gente alle mie opere e che mi riempie di orgoglio. Il Grifone nasce proprio con lo scopo di aprire una nuova pagina».

Per visitarlo, è sufficiente raggiungere località Celado e parcheggiare ai "Larici" dove si può raggiungere la scultura in soli 15 minuti. «Chiedo di avere rispetto del territorio e di un'opera che svetta all'interno di un'area videosorvegliata - conclude Martalar -. Un progetto articolato, soggetto ai sempre più ristretti vincoli ambientali e logistici, reso possibile grazie allo sforzo del "Comitato Amici del Grifone Tesino", alle istituzioni locali e al prezioso contributo dell'amico Tix Bono».

Fabio Pernechele

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