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Sarego

I rebus del Comune, è giallo sulle dimissioni della consigliera

L'ex vicesindaca Pretto si sarebbe ritirata anche dal consiglio, circostanza confermata dagli atti e poi smentita

Dubbi sulle dimissioni di Sara Pretto. A sollevare i nuovi retroscena sulla crisi dell'amministrazione comunale di Sarego, emersi nelle ultime ore che scompaginerebbero le carte in tavola, sono i consiglieri dimissionari di minoranza che citano un documento, rilasciato da una funzionaria del Comune, che farebbe presupporre le dimissioni dell'ex vicesindaca non soltanto da componente della giunta, ma anche dal ruolo di consigliera, incidendo sullo scenario così come emerso all'esito dell'ultimo consiglio comunale.

La riunione d'urgenza convocata dalla sindaca Giacomello

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Nella riunione della tarda mattinata di lunedì scorso, convocata d'urgenza, la sindaca Jessica Giacomello, in appena 8 minuti, aveva proceduto alle surroghe dei consiglieri dimissionari della sua lista "Giacomello per Sarego", Paolo Martelletto e Ivan Pellizzaro, con le prime dei non eletti Gessica Cristoferi e Karen Balis, e così con i tre consiglieri di minoranza del gruppo "Energie in comune" Flavio Zambon, Lorenza Chiarello e Ivano Tregnaghi con i subentranti Cinzia Crestani, Naike Scatton e Massimo Ferretto, mentre il successore di Angelo Butera di "Sarego cambia", Massimiliano Emanuele Gazzetto, si è riservato fino al termine per decidere se accettare o meno. E sulle dimissioni di Pretto, che non aveva mai dichiarato nulla in pubblico, Giacomello si era limitata a riferire che queste riguardavano le sole cariche di vicesindaca e assessora, restando quindi presente come semplice consigliera comunale. La prima cittadina il giorno innanzi aveva anche provveduto a nominare come nuovo vicesindaco l'assessore Silvano Walter Malesan e come nuovo assessore il capogruppo di maggioranza Fabio Paganotto.

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A cambiare lo scenario, secondo gli ex consiglieri di minoranza, sarebbe però il documento in base al quale Pretto si sarebbe invece dimessa anche da consigliera. «Non è vero che Pretto si è dimessa solo da assessore e vicesindaco perché abbiamo la prova che aveva dato le dimissioni anche da consigliera e che la questione è stata risolta giovedì 8, semplicemente considerando non valide quelle dimissioni», spiegano gli ex consiglieri Flavio Zambon e Angelo Butera. Il giorno dopo, venerdì 9, ricostruiscono, veniva quindi fissata la riunione del consiglio comunale per lunedì 12 e i primi dei non eletti venivano contattati, telefonicamente, per le surroghe. «Per le surroghe della lista di maggioranza era stato chiamato anche il terzo dei non eletti nell'ordine, Luigino Vitaliani, che si è però fatto rilasciare un documento scritto, che prova l'esistenza di una terza dimissione dal consiglio. L'atto fa, infatti, riferimento all'annullamento della chiamata in surroga di Vitaliani "a motivo di invalidità delle dimissioni di altro consigliere", e cioè della Pretto. Il che prova anche l'assenza di trasparenza e di senso istituzionale della sindaca Giacomello che non ha detto la verità al consiglio e ai cittadini di Sarego. Ora, ci riserviamo di andare a fondo sulle dimissioni della Pretto senza la quale, prima delle surroghe, riteniamo, Giacomello non avrebbe più avuto i numeri per governare».

Matteo Guarda

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