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Vicenza

Scuola, la protesta degli studenti contro il rinvio della riapertura: «Non siamo marionette»

La protesta degli studenti davanti al liceo Quadri (foto Armeni)
La protesta degli studenti davanti al liceo Quadri (foto Armeni)
Vicenza, la protesta degli studenti delle superiori (ARMENI)

Un piano di rientro «sicuro» nei tempi e nei modi. È quello che chiedono i sostenitori della Rete degli studenti medi di Vicenza e del Veneto che alle 13.30 si sono dati appuntamento davanti al liceo Quadri per protestare contro la proroga della riapertura delle scuole all’1 febbraio. «La Regione non ci ha mai coinvolto nelle decisioni sulla scuola, chiediamo di essere ascoltati, non siamo marionette», le richieste dei ragazzi.

 

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«Siamo davanti al Quadri e alla  Regione a Venezia, nel pieno rispetto dei decreti, perché non possiamo permetterci di rimanere con le mani in mano dopo la proroga della chiusura delle scuole per la mancanza di un piano - la presa di posizione della Rete degli Studenti Medi di Vicenza - Guardando ai contagi sappiamo perfettamente come il Veneto non abbia avuto una buona organizzazione, ma il fatto che non ci sia stato un piano pronto a riaccogliere gli studenti in aula è vergognoso: ancora una volta sono gli studente a pagare! Non ci stiamo, non siamo marionette da spostare a piacimento». «Non possiamo accettare - proseguono gli studenti - che si dia una comunicazione così importante a soli tre giorni dalla presunta riapertura delle scuole, facendosi trovare senza alcun piano per trasporti, spazi e tamponi. Bisogna tornare a fare scuola in presenza: la dad é, dati alla mano, uno strumento di emergenza che però, nel lungo periodo rischia di fare abbandonare gli studi a 34 mila adolescenti. Qui l'unico piano per  l'istruzione pubblica sembra essere un piano di distruzione!»

 

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Giulia Armeni

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