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Trissino

«Una cordata
per far rinascere
la nuova Miteni»

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Una veduta dello stabilimento Miteni a Trissino
Una veduta dello stabilimento Miteni a Trissino
Una veduta dello stabilimento Miteni a Trissino
Una veduta dello stabilimento Miteni a Trissino

TRISSINO. Sono ore decisive per il futuro di Miteni e non si esclude un esito a sorpresa: una sorta di gestione provvisoria che eviti la catastrofe. Il presidente Giuseppe Limitone della sezione fallimentare del Tribunale ha guidato ieri la camera di consiglio dopo aver ascoltato il commissario del concordato Domenico De Rosa, l'amministratore delegato Antonio Nardone e anche i sindacati con il rappresentante Renato Volpiana della Rsu.

 

Tutti zitti sul confronto dentro l'ufficio del giudice, ma secondo indiscrezioni trapelate dal Palazzo di giustizia, anche se la Miteni ha depositato una domanda di auto-fallimento basata sul fatto che la proprietà attuale (la multinazionale tedesca Icig) non ha voluto immettere altre risorse nell'azienda che è in crisi di liquidità, l'esito potrebbe essere diverso. Ci sono infatti  più offerte in ballo, a livello internazionale ma anche locale, come racconta proprio Nardone in un'intervista rilasciata al nostro giornale: «Si può tentare di costruire una cordata che prenda in mano l'azienda, si accolli anche la bonifica del terreno pur in presenza dell'attività industriale, con un piano all'avanguardia che abbiamo presentato, e punti su una produzione chimica non più basata sui Pfas, neanche a catena corta, ma su altri prodotti per il farmaceutico e altri settori».

 

 

 

 

 


 

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