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Il Nobel Levi Montalcini
guida per nostri ragazzi

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

MONTECCHIO PRECALCINO

Il libro della mia vita è "Elogio dell'imperfezione" di Rita Levi Montalcini. È l'autobiografia della grande scienziata di origini ebraiche. La scrittrice parla della sua infanzia e giovinezza a Torino. I riti della festa del sabato ebraico sono solo accennati, per cui la famiglia in cui vive sembra una delle tante famiglie bene della città. Da piccola Levi Montalcini non sa di preciso quello che farà da grande, tanto che consegue un diploma professionale. Solo in seguito avvertirà la vocazione per la medicina. Per intraprendere gli studi universitari dovrà però conseguire il diploma di maturità, per il quale si preparerà con uno studio matto e disperatissimo. Riuscirà ad ottenere la maturità e ad iscriversi alla facoltà di medicina, arrivando alla laurea. Da studentessa, osservando per caso al microscopio alcune uova già covate, Levi Montalcini nota le modifiche dei nervi negli embrioni ed intuisce quello che anni più tardi scoprirà essere il fattore di crescita dei nervi, noto come NGF (Nerve Growth Factor) e che le varrà il Premio Nobel nel 1986. Nel libro emerge la forte determinazione di questa ragazza che persevera nelle sue ricerche nonostante disponga solo di un vecchio frigorifero e di un microscopio. Anche quando, con l'emanazione delle leggi razziali, sarà costretta a nascondersi tra i monti di Asti, continuerà a procurarsi uova covate dai contadini, spostandosi in bicicletta. La volontà di portare avanti le ricerche appare più forte della paura di essere scoperta e catturata dai nazifascisti. Dopo la guerra la scienziata accetterà l'invito a continuare gli studi in prestigiose università degli Stati Uniti. Il lettore scopre come il Premio Nobel sia un riconoscimento che la scienziata ha ottenuto non in seguito a studi di pochi anni, ma il coronamento di una dedizione per la scienza durata tutta la vita. La determinazione e il coraggio di questa ragazza possono essere di esempio per i nostri giovani di oggi, che spesso si arrendono alle minime difficoltà.

Testo inviato dalla Biblioteca Bertoliana di Vicenza

Francesca Rigon

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