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Il 4 marzo 1984

Omicidi "Ludwig", quarant'anni fa l'arresto. Rimane il mistero del terzo uomo

Wolfgang Abel e Marco Furlan fermati il 4 marzo 1984 a Castiglione delle Stiviere. Condannati a 27 anni per più delitti, tra cui il massacro di due frati a Monte Berico
Abel e Furlan all’uscita del tribunale salgono in auto durante il processo in Assise per il caso “Ludwig”
Abel e Furlan all’uscita del tribunale salgono in auto durante il processo in Assise per il caso “Ludwig”
Abel e Furlan all’uscita del tribunale salgono in auto durante il processo in Assise per il caso “Ludwig”
Abel e Furlan all’uscita del tribunale salgono in auto durante il processo in Assise per il caso “Ludwig”

Era la sera del 4 marzo 1984. Due amici, che si erano conosciuti sui banchi di scuola, Wolfgang Abel Marco Furlan, due figli di famiglie della borghesia veronese, vanno a una festa di Carnevale alla discoteca Melamara di Castiglione delle Stiviere. Portano con loro un borsone con dentro una tanica di benzina. E le danno fuoco dopo aver cosparso di liquido parte della moquette del locale. Ma l’allarme viene dato subito. La strage è sventata. I due, Furlan 20 anni e Abel 24 vengono arrestati immediatamente. Nessuno, in quel momento sa che i ragazzi ammanettati si scopriranno essere poi le stesse persone cui vengono attribuiti gli omicidi siglati Ludwig negli anni a cavallo tra i ’70 e gli ’80. Uno dei due con un cappello da Pierrot e un naso di cartapesta aveva aperto le porte antipanico al complice che aveva portato nel borsone. Il locale all’epoca era discusso per la presenza di drogati e spacciatori.

Castiglione delle Stiviere, 4 marzo 1984: Abel e Furlan vengono arrestati mentre danno fuoco alla discoteca Melamara, piena di gente
Castiglione delle Stiviere, 4 marzo 1984: Abel e Furlan vengono arrestati mentre danno fuoco alla discoteca Melamara, piena di gente

Terza persona

Ed è in quell’occasione che spunta l’ombra di un terzo complice che poi però sparisce dalla scena. Perché con qualcosa fino a lì i due dovevano pur essere arrivati, ma loro non aprirono bocca, e per sempre quell’ipotesi restò tale. Fu trovata una Vespa ma a 8 chilometri dalla discoteca. Presumibilmente sarebbe dovuta servire per la seconda parte della fuga. Ed ecco l’ipotesi che dentro la disco ci fosse il terzo complice. Qualcuno testimoniò di aver visto in zona un’auto con targa tedesca.

La svolta

Dieci giorni dopo, la svolta. La polizia di Monaco di Baviera pare aver trovato un collegamento tra un attentato alla discoteca Liverpool di Monaco e quella di Castiglione. L’attentato di Monaco venne rivendicato dal gruppo neonazista Ludwig, gli investigatori arrivarono a un appartamento in cui era vissuto per qualche tempo un matematico di 24 anni, Abel. Lo stesso, sostenne la polizia tedesca, fermato per l’attentato del Mantovano.

Marco Furlan a passeggio per le vie di Milano pochi giorni dopo la sua scarcerazione, in una immagine d'archivio (maggio 2008) (Foto ANSA)
Marco Furlan a passeggio per le vie di Milano pochi giorni dopo la sua scarcerazione, in una immagine d'archivio (maggio 2008) (Foto ANSA)

Il primo a parlare diffusamente del “gruppo” Ludwig fu Giampaolo Stimamiglio, ex ordinovista ed ex legionario dei Nuclei di difesa dello Stato. Lui, la mattina del 29 maggio del 1996, confida al capitano del gruppo operativo del Ros Massimo Giraudo che la setta Ananda Marga «è stata a Verona uno dei centri di aggregazione dai quali probabilmente è nato Ludwig». Ispirazione neonazista dunque, e obiettivo criminale, si scoprirà poi, ripulire il mondo da quello che a appariva “deviato”: emarginati, prostitute, tossicodipendenti, locali a luci rosse, alcuni preti.

Wolfgang Abel, condannato per i delitti Ludwig, qui intervistato da Bruno Vespa per la trasmissione "Porta a porta" il 21/10/10
Wolfgang Abel, condannato per i delitti Ludwig, qui intervistato da Bruno Vespa per la trasmissione "Porta a porta" il 21/10/10

La cronologia

Questa la cronologia dei delitti firmati Ludwig. Non per tutti sono stati riconosciuti colpevoli Marco Furlan e Wolfgang Abel nella sentenza definitiva.

  • Verona, 25 agosto 1977. Due molotov vengono scagliate contro l’auto in Borgo Milano in cui dorme il nomade Guerrino Spinelli, che morirà una settimana dopo nel centro ustioni di Borgo Trento.
  • Padova, 18 dicembre 1978. Viene ucciso a coltellate nella sua auto il sommelier omosessuale Luciano Stefanato.
  • Venezia, 12 dicembre 1979. Viene accoltellato a morte il tossicomane Claudio Costa.
  • Vicenza, 20 dicembre 1980. A colpi si accetta viene massacrata la prostituta cinquantaduenne Alice Maria Baretta.
  • Verona, 24 maggio 1981. A notte fonda viene appiccato fuoco alla casamatta di San Giorgio, in cui dormono degli studenti di passaggio a Verona. Muore il torinese diciottenne Luca Martinotti.
  • Vicenza, 20 luglio 1982A Monte Berico sono assassinati a colpi di martello i Servi di Maria fra’ Gabriele Pigato e fra’ Giuseppe Lovato.
  • Trento, 26 febbraio 1983. Padre Armando Bison, anziano sacerdote venturino, è aggredito con un rituale quasi da magia nera. Morirà l’8 marzo.
  • Milano, 14 maggio 1983. Dopo essere stato cosparso di benzina viene incendiato il cinema a luci rosse di Milano Eros. Muoiono cinque spettatori e un soccorritore.
  • Monaco di Baviera, 7 gennaio 1984. Un nuovo incendio, alla Sex Diskothek Liverpool. Molti ustionati, tra cui la barista Cristina Tartarotti, 20 anni, che morirà il 27 aprile.

Epilogo

Scontate le pene, 27 anni per entrambi con seminfermità, nel 2010 e 2016 sono tornati in libertà. Furlan vive a Milano, Abel è ricoverato in stato neurovegetativo dopo un malore nel 2021.

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Alessandra Vaccari

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