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Crisi di governo

Mattarella ha sciolto le Camere: «Situazione grave, spero nel contributo di tutti». Si vota il 25 settembre

Draghi commosso alla Camera: "Certe volte anche i banchieri centrali usano il cuore"

AGGIORNAMENTO ORE 18 - MATTARELLA HA SCIOLTO LE CAMERE, AL VOTO IL 25 SETTEMBRE. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il decreto di scioglimento sarà consegnato ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.

«Come è stato ufficialmente comunicato, ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione. Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nella dichiarazione resa subito dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere. 

Nel corso del Consiglio dei ministri, secondo quanto riporta l'Ansa, è stato comunicato ai ministri che si andrà a votare il 25
settembre. 

 

Ore 14.30 - VERSO IL VOTO. Sarebbero due le possibili date per il voto: il 18 o il 25 settembre, secondo fonti di governo che preferirebbero velocizzare il più possibile questo passaggio. Accantonata, dunque, l'ipotesi del 2 ottobre. A determinare l'accelerazione è la necessità di avere il primo possibile un governo nel pieno delle proprie funzioni e dare al prossimo esecutivo tempo utile per disegnare la legge di bilancio e raggiungere gli obiettivi del Pnrr del secondo semestre dell'anno. Il presidente della Repubblica non ha ancora sciolto le Camere ma i partiti già si preparano al voto.

In attesa di capire se Mattarella scioglierà le Camere, dopo l'incontro con i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, come prevede la Costituzione, il presidente della Repubblica dovrebbe parlare alla stampa e chiarire alcuni passaggi per il prossimo futuro. Mario Draghi infatti continuerà a guidare l'esecutivo per gli affari correnti e ciò sarà fino alla formazione del nuovo governo che è prevedibile non avverrà prima della fine di ottobre o i primi di novembre.

 

Ore 11.45 - CONVOCATI AL QUIRINALE CASELLATI E FICO. Un consiglio dei ministri nel tardo pomeriggio adotterà un provvedimento che definisce il perimetro per il disbrigo degli affari correnti, secondo quanto si apprende da fonti di governo. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà nel pomeriggio al Palazzo del Quirinale i presidenti delle Camere, ai sensi dell'art. 88 della Costituzione. È quanto scritto in una nota diffusa dal Colle. Casellati salirà al Quirinale alle 16.30. Alle 17 toccherà invece al presidente della Camera Roberto Fico.

L'articolo 88 della Costituzione citato nel comunicato del Quirinale recita: «Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse». L'incontro con Casellati e Fico ha dunque come oggetto la valutazione sullo scioglimento delle Assemblee parlamentari.

 

 

ORE 11.30 - BRUNETTA LASCIA FI, IERI DIMISSIONI DI GELMINI.  Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta lascia Forza Italia. Lo annuncia in una nota nella quale afferma che «non votando la fiducia a Draghi, Forza Italia ha tradito la sua storia e i suoi valori. Non sono io che lascio, è Forza Italia che lascia se stessa».

Di ieri le dimissioni di Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali. «Forza Italia ha voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini. Questa Forza Italia - afferma in una nota - non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito». 

 

 

Ore 10.10 - DRAGHI SI È DIMESSO. «Il presidente della Repubblica SergioMattarella ha ricevuto il presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti». Lo ha annunciato al Quirinale il segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti.

Mario Draghi, dopo aver lasciato il Quirinale si è recato a colloquio dal presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Ed è appena uscito da Palazzo Giustiniani. Il premier ha comunicato di aver rassegnato le sue dimissioni nelle mani del Capo dello Stato. Ora è a Montecitorio, a colloquio con il presidente della Camera, Roberto Fico. I presidenti sono attesi al Quirinale nel pomeriggio.

 

 

Ore 9 - MARIO DRAGHI, STANDING OVATION ALLA CAMERA. Mario Draghi entra nell’Aula della Camera e viene accolto da una lunga standing ovation del centrosinistra e del governo Immobili il centrodestra e i M5S.  «Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato della Repubblica, chiedo di sospendere la seduta perchè mi sto recando dal presidente della Repubblica, per comunicare le mie determinazioni». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso delle comunicazioni alla Camera. I lavori di Montecitorio sono sospesi fino alle 12. «Prima di tutto grazie». Sono le parole con cui il presidente del consiglio ha aperto il suo intervento alla Camera. «Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato, grazie per questo e per tutto il lavoro fatto in questo periodo». 

 

Terminao l'incontro con Mattarella, Draghi lascia il Quirinale

 

Dopo aver fatto il suo brevissimo annuncio, Draghi ha salutato con la mano i deputati. Aveva quasi preso la via della porta quando il presidente della Camera Roberto Fico gli ha chiesto di quanto tempo avesse bisogno per la sospensione. Inizialmente smarrito Draghi ha detto «fino a mezzogiorno». E qui un nuovo applauso.

 

Draghi entra nell'Aula della Camera, standing ovation del centrosinistra

 

Ore 7 -  SI AVVICINA LO SCIOGLIMENTO DEL PARLAMENTO E VOTO. Lega, Forza Italia e M5s non votano per Draghi al Senato. Il governo raccoglie solo 95 sì e 38 no. La fiducia c’è, la maggioranza no. Il premier annuncerà oggi alla Camera le dimissioni, poi salirà al Colle per presentarle a Mattarella. Si avvicinano scioglimento del Parlamento e voto. Tempi e modi sono nelle mani del capo dello Stato. È l’epilogo della giornata drammatica di ieri tra Palazzo Madama, Palazzo Chigi e il Quirinale. Forza Italia segue Salvini e si spacca: se ne va la ministra Gelmini, il senatore Cangini vota la fiducia. «Noi messi alla porta», dice Conte. «Un giorno di follia, il Parlamento si mette contro l’Italia», afferma Letta. Di Maio: «Pagina nera per l’Italia». Renzi: «Oggi il populismo ha vinto sulla politica, colpevoli Conte e Salvini».

 

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