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La crisi di governo

Camere sciolte, si vota il 25 settembre. Sfuma l’election day, cambia la corsa a Vicenza

di Roberta Labruna

A Vicenza si dava per scontato che elezioni comunali ed elezioni politiche si sarebbe svolte in contemporanea in primavera e se non in contemporanea quantomeno a stretto giro di posta. Ci sperava il centrodestra locale che contava anche sul traino nazionale favorevole e lo temeva, per il medesimo motivo, il centrosinistra. Ma in un amen è cambiato tutto. I grillini, Lega e Forza Italia, hanno deciso di mandare a gambe all’aria il governo e così le elezioni politiche saranno il 25 settembre. Campagna elettorale balneare e liste da depositare entro il 22 agosto.
Nei partiti hanno già la calcolatrice in mano e a breve scatterà la guerra per i posti buoni in lista che, tenuto conto del taglio dei parlamentari, saranno molti meno rispetto a quattro anni fa. Gli eletti in Veneto passeranno da 74 a 48. E per ora di sicuro ci sono solo i numeri complessivi: gli uninominali, che dovrebbero andare tutti al centrodestra, per la circoscrizione Veneto 2 (Verona, Vicenza, Padova e Rovigo) sono 7 a cui vanno aggiunti 12 plurinominali. Questo per la Camera. Per il Senato i seggi uninominali sono 5 e i plurinominali 11. Ma prima di fare previsioni bisognerà capire come i partiti del centrodestra si spartiranno agli uninominali e Fratelli d’Italia, diventato il primo partito della coalizione, ne pretenderà di sicuro per sé un numero maggiore. Si vedrà.

Camere sciolte, cosa succede ora data per data

Veniamo a Vicenza, dove i parlamentari sono nove. Breve riepilogo: per la Lega Erika Stefani, Erik Pretto, Silvia Covolo, Germano Racchella; per FdI Maria Cristina Caretta; per Forza Italia Pierantonio Zanettin; per i 5 Stelle Barbara Guidolin; per Italia Viva Daniela Sbrollini (eletta con il Pd); chiude il cerchio la deputata no-vax Sara Cunial, espulsa dai grillini. Gli uscenti di solito vengono sempre ricandidati, ma sarà una lotta all’ultimo sangue tra i compagni di squadra per accaparrarsi i posti buoni decisi dalle segreterie di partito. FdI conta di passare da uno a quattro eletti. Tra i papali, oltre a Caretta, circolano i nomi dei due coordinatori locali Mattia Ierardi e Silvio Giovane e quello dell’assessore regionale Elena Donazzan. E c’è l’incognita dell’eurodeputato Sergio Berlato. La Lega, in calo di consensi, farà due, massimo tre eletti. Il nome sicuro è quello della ministra Stefani, mentre gli uscenti se la giocheranno e spunta anche Nicola Finco. Il Pd dovrebbe fare un eletto, Forza Italia potrebbe ricandidare Zanettin, mentre i 5 Stelle non è escluso rimangano a secco. Su il sipario.

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