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Il governatore del Veneto

Zaia: «Elezioni sanificatorie. Io presidente del Consiglio? Solo fantasie»

Luca Zaia
Luca Zaia
Zaia su Draghi e sulle indagini sulla Sanità veneta

«Non c’è una situazione in cui non si parli di spaccature dal Vaticano in giù. E comunque non è così». E la risposta del Presidente del Venero Luca Zaia ad una domanda se vi siano spaccature nella Lega, soprattutto tra il fronte Veneto e quello Lombardo del partito. E a chi gli chiede se pensa che sarà lui il prossimo presidente del Consiglio, risponde deciso: «No, queste sono fantasie, ogni volta che si parla di elezioni io sono candidato a tutto quello che passa per strada. Io ho il Veneto e penso al Veneto».

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 «Guardiamo anche all’altra metà della vicenda, stiamo parlando dei mesi di agosto e metà settembre, quindi alla fin fine riusciamo a recuperare tutta questa fase estiva grazie al Presidente della Repubblica che ha fissato subito le elezioni», ha detto riferendosi all'imminente tornata elettorale. «Comunque avremmo avuto un mese di chiusura del Parlamento - sottolinea - . Ricordo che i ministri restano in carica e si va avanti assolutamente con i provvedimenti strategici anche perchè noi abbiamo dato la disponibilità a votarli».

«Quello che dovevo dire l’ho già detto: guardiamo in faccia la realtà, fra 60 giorni avremo un nuovo parlamento con un nuovo governo. Queste elezioni saranno "sanificatorie", definiamole così, anche perché daranno in mano il Paese - ha concluso - ad una forza che spero sia assolutamente rappresentativa e possa portare stabilità a questo Paese».

«È innegabile lo standing al presidente Draghi però è anche vero che la Lega, il mio partito, ha fatto delle proposte, nel senso che abbiamo posto la questione di non avere più i 5 Stelle perché ricordo che noi il 14 luglio abbiamo votato il decreto aiuti con 10 miliardi di aiuti per i cittadini e i 5 Stelle no. Quindi la fiducia non l’abbiamo votata»

«Capisco la posizione delle categorie venete, che è la posizione di chi cerca stabilità, di chi vorrebbe sempre giustamente avere scadenze perfette per le elezioni. Chi non lo vorrebbe. Però pensiamo che tra 60 giorni abbiamo un Parlamento, un governo e tutto», dice poi parlando del pressing del mondo economico veneto perchè Draghi continuasse il suo lavoro. «Penso e spero che si recuperi velocemente e soprattutto mi auguro che questo Paese possa avere una maggioranza solida e che si continuino a fare le riforme - sottolinea -. Perché al di là di chi prenderà in mano le redini dell’Italia voglio ricordare che le riforme vanno fatte, perché ne abbiamo bisogno». Precisa poi che «l’autonomia non riparte da zero perché i compiti per casa sono stati fatti e non c’è governo di destra o di sinistra che può prescindere dall’autonomia, altrimenti avrà il Veneto contro».

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L'INCONTRO CON SALVINI. Il segretario della Lega Matteo Salvini questa mattina ha incontrato in videoconferenza i governatori del partito per fare un punto sulla situazione politica e parlare anche della campagna elettorale in cui saranno coinvolti anche i presidenti di Regione. «I governatori - fanno sapere dalla Lega - sono già al lavoro, anche per offrire spunti utili in vista dei dossier più interessanti per la campagna elettorale a cominciare dall’autonomia. Grande attenzione per economia, sburocratizzazione, infrastrutture, energia, sviluppo e tasse».

Salvini ha assicurato la massima presenza sui territori al presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimo Fedriga, della Lombardia Attilio Fontana, della provincia di Trento Maurizio Fugatti, così come al sardo Christian Solinas, all’umbra Donatella Tesei e al veneto Luca Zaia. Il segretario ha anche ribadito che la colpa della crisi di governo è di pentastellati e dem parlando della «follia dei 5Stelle e le provocazioni del Pd che hanno fatto saltare il Draghi bis proposto dal centrodestra di governo». Ma nell’incontro c’è stato anche spazio per sottolineare la compattezza mantenuta dalla Lega a differenza di altri partiti.

 

INCHIESTA TAMPONI. «Ho il massimo rispetto per il lavoro della magistratura e auspico che faccia chiarezza con velocità, anche perchè non è giusto che ci sia una gogna per le persone coinvolte». Lo dice il Presidente del Veneto Luca Zaia commentato l’inchiesta della Procura di Padova sulla presunta mancata certificazione a norma dei tamponi rapidi adottati nella regione tra la prima e la seconda ondata Covid. «Esprimo la mia stima ai due dirigenti indagati, in particolare al dottor Rigoli che conosco tra 30 anni: avrà modo di dimostrare tutto quello che sa di questa vicenda- conclude - . Ricordo che i tamponi oggetto dello scandalo sono usati non solo in Italia ma in tutto il mondo».

 

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