«Sono sorpresa, delusa e amareggiata dal comportamento poco professionale de La Piccionaia che si dissocia, ma la quota per l’uso dello spazio l’ha incassata». La decisione del centro di produzione teatrale di smarcarsi dalla presentazione del secondo libro del generale Roberto Vannacci non ha certo lasciato indifferente Michela Morellato, che dell’evento ospitato al teatro Astra sabato 23 marzo è l’organizzatrice.
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Il generale sbarca in città
Sua l’idea di portare in città il militare che con il suo primo libro ha già scatenato un diluvio di polemiche per le opinioni espresse contro gay, movimenti femministi e migranti e con il nuovo titolo, “Il coraggio vince”, si appresta a fare altrettanto. In città, la bufera è già esplosa, il tutto mentre la sala di contra’ Barche è al completo, già venduti i biglietti disponibili sul sito del teatro comunale. Ad aggiungere benzina sul fuoco ci pensa la showgirl vicentina che mette nel mirino La Piccionaia, responsabile per conto del Comune del teatro Astra e della programmazione teatrale al suo interno.
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La polemica
La direzione, su queste pagine, aveva precisato che la richiesta degli organizzatori di poter utilizzare il teatro era arrivata direttamente al Comune, dietro il pagamento di una quota. Alla proposta di mettere a disposizione il servizio di biglietteria e il personale, inoltre, La Piccionaia aveva risposto “no”, considerando l’estraneità delle «idee del Vannacci» rispetto «al lavoro portato avanti quotidianamente» da chi gestisce il teatro. Una posizione che ha colto di sorpresa Morellato.
L’organizzatrice ricostruisce le tappe e parla di «ipocrisia»
«Innanzitutto, la persona de La Piccionaia con cui mi sono interfacciata - spiega - mi aveva comunicato che quel giorno il personale non sarebbe stato disponibile, senza accennare a un’eventuale contrarietà di fondo». «I soldi parlano - aggiunge, mostrando le ricevute -. Oltre ai 540 euro versati al Comune per l’affitto della sala, abbiamo pagato 1.200 euro a La Piccionaia per il servizio di pulizia e gli aspetti tecnici, quota che mi sembra non abbia dato alcun fastidio al centro teatrale». «Spiace che certe persone parlino inutilmente - è la chiosa -, al contrario dell’amministrazione per la quale ho il massimo rispetto».