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L’omicidio di Grisignano

«Non ce la facevo
più a vederla
con altri uomini»

Davide Tomasi, 37 anni, e la vittima, Monica De Rossi, 47
Davide Tomasi, 37 anni, e la vittima, Monica De Rossi, 47
Davide Tomasi, 37 anni, e la vittima, Monica De Rossi, 47
Davide Tomasi, 37 anni, e la vittima, Monica De Rossi, 47

«Non ce la facevo più a vederla con altri uomini. Era più forte di me». E poco dopo: «La gelosia non mi faceva ragionare». E ancora: «Lei era diventata l’unica mia ragione di vita, la volevo per me». Sono alcune delle frasi che, la notte scorsa, Davide Tomasi ha farfugliato al pronto soccorso del San Bortolo, dov’era stato accompagnato in ambulanza.

Non appena si è svegliato dal coma indotto dai farmaci che aveva assunto, Davide Tomasi, 37 anni, ha confessato il delitto. Lo ha fatto parlando con infermieri e anestesisti, che stavano cercando di tenerlo tranquillo. I testimoni sono stati poi sentiti a verbale, anche se la confessione non potrà essere utilizzata davanti al giudice, perché il presunto killer non era lucido e non aveva al suo fianco un avvocato. Ma gli elementi raccolti a Poiana di Granfion durante il primo sopralluogo compiuto dagli inquirenti della stazione di Camisano, comandati dal luogotenente Sartori, sono pesantissimi. Tanto è vero che, non appena si sarà ripreso, il titolare della palestra di Campodoro, che collaborava anche con l’azienda di famiglia di Camisano, sarà accompagnato in carcere.

Solo allora Tomasi, che è difeso dall’avv. Letizia De Ponti, potrà essere interrogato dal magistrato e ripetere eventualmente la confessione. Anche se nel corso della giornata di ieri l’indagato, mano a mano che si riprendeva, avrebbe via via dimenticato il dramma di lunedì. Quando sarà aiutato dalla memoria, e se vorrà farlo davanti agli inquirenti, Tomasi potrà anche spiegare esattamente cosa è avvenuto al primo piano di quella villetta, e chiarire come ha passato le lunghe ore vicino al corpo esanime della donna che amava.

Nonostante infatti la loro relazione - conosciuta più agli amici di Monica che a quelli di Davide, che non aveva mai presentato l’agente immobiliare in famiglia - fosse durata solo qualche mese, Tomasi sentiva quella donna di quasi 10 anni più vecchia come «cosa sua». È per questo che lunedì le avrebbe chiesto - secondo quanto ipotizzato dagli investigatori - di riprendere la relazione, ma in maniera esclusiva. «Ti voglio solo per me, non ce la faccio a vederti sorridere con altri uomini», le avrebbe detto. Ma lei gli avrebbe fatto capire che, a 47 anni, con tre figli, non se la sentiva di iniziare un rapporto del genere. Forse anche perchè il carattere schivo e riservato di Davide cozzava con la sua esuberanza e con la sua voglia di vivere, che la caratterizzava e che la faceva sempre essere, con la sua bellezza e con il suo sorriso contagioso, al centro dell’attenzione. Qualità che Tomasi poco digeriva, per la sua gelosia che, coltivata per mesi, lo aveva scavato dentro.

Al punto, secondo gli inquirenti, da pianificare il delitto, portando con sè non solo il pugnale, ma anche i farmaci da unire all’insulina per provocare quello che, nelle sue intenzioni, era un cocktail mortale.

Stupito di essere ancora vivo, Tomasi lo ha ripetuto più volte agli operatori del 118: «Non la volevo più vedere con altri uomini».

Diego Neri

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