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L'inchiesta

Spari contro la casa di Gervasutti. Filippi verso l'archiviazione

di Matteo Bernardini
La difesa: «Siamo andati all'interrogatorio portando elementi incontrovertibili in merito all'estraneità dei fatti contestatici»
L'ex sentore Alberto Filippi (a dx) Assieme al suo avvocato Cesare Dal Maso
L'ex sentore Alberto Filippi (a dx) Assieme al suo avvocato Cesare Dal Maso
L'ex sentore Alberto Filippi (a dx) Assieme al suo avvocato Cesare Dal Maso
L'ex sentore Alberto Filippi (a dx) Assieme al suo avvocato Cesare Dal Maso

Starebbe andando verso l'archiviazione la posizione dell'ex parlamentare leghista Alberto Filippi, accusato dalla Dda di Venezia, di essere stato il mandante dell'agguato alla casa di Ario Gervasutti, ex direttore del GdV. La procura distrettuale antimafia di Venezia ha infatti chiesto il rinvio a giudizio di 40 persone accusate di avere costituito una 'ndrina in provincia di Verona. Nell'ambito della stessa inchiesta sarebbe stata invece stralciata la posizione di Filippi, titolare della Unichimica di Torri di Quartesolo, che era stato sospettato di essere il mandante di due atti intimidatori (nel 2015 e nel 2018) tra cui, appunto, l'agguato alla casa di Gervasutti (oggi capo redattore al Gazzettino) nell'estate di sei anni fa.

I pm D'Alessandro e Buccini avrebbero infatti ritenuto di non avere sufficienti riscontri di quanto raccontato dal pentito Domenico Mercurio (che tirava in ballo proprio l'ex senatore vicentino come mandante dell'agguato a casa del giornalista) decidendo così di congelare le posizioni legate agli episodi contestati a Filippi. Ora l'ipotesi più probabile è che nei confronti dell'imprenditore possa essere successivamente chiesta l'archiviazione.

Gli sviluppi assunti dalla vicenda sono accolti con soddisfazione da parte dei legali di Filippi, gli avvocati Cesare Dal Maso e Renzo Fogliata. «È una notizia che ci attendevamo perché avevamo fede nei magistrati - osserva l'avvocato Dal Maso - Quando abbiamo sostenuto l'interrogatorio abbiamo portato degli elementi incontrovertibili in merito all'estraneità dei fatti del nostro assistito. Allo stato c'è quindi molta soddisfazione anche perché Filippi ha vissuto e sta vivendo una tragedia personale».

Alberto Filippi, nell'ottobre scorso, aveva sostenuto un interrogatorio fiume davanti ai pm D'Alessandro e Buccini. Interrogatorio che era stato suddiviso in due giornate e in cui l'ex parlamentare si era difeso ribadendo la sua totale estraneità alle accuse che gli erano state contestate dalla Dda di Venezia e portando a suo "discarico" anche quella che i suoi legali avevano definito come una sorta di "superprova": una registrazione di cinque ore (tra lo stesso Filippi e il suo accusatore) messa a disposizione della procura e in cui - secondo la difesa - non verrebbe mai fatto alcun accenno all'agguato all'ex direttore del GdV.

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