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Vicenza

Mezza città svegliata dagli spari. Erano fuochi d’artificio fai da te

La polizia ha trovato nella mattinata un apparecchio artigianale per esplodere i “botti”. Era abbandonato sulla terrazza del centro commerciale “Schiavotto” sulla Marosticana

Mistero risolto, o quasi. Era un apparecchio rudimentale di costruzione artigianale per sparare fuochi d’artificio l’origine degli spari e del frastuono che ha tenuto sveglia mezza città tra Araceli e San Pio X nella notte tra martedì e mercoledì appena dopo le 4.30 di mattina.

Il lancio di petardi dalla terrazza del centro commerciale Schiavotto

Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della polizia scientifica e gli artificieri, dopo un’indagine rapida e che è arrivata dritta alla meta, si sono diretti su una delle terrazze del centro commerciale Schiavotto in strada Marosticana dove, dopo aver messo in sicurezza il manufatto, hanno raccolto ogni elemento utile per risalire ai responsabili. Infatti le indagini sono solo all’inizio e non è escluso che già nelle prossime ore gli agenti arrivino a individuare e sanzionare i responsabili del baccano infernale che ha preoccupato mezza città e che rischiano di andare incontro a conseguenze piuttosto gravi. Già ieri mattina si era fatta strada l’ipotesi che si trattasse di fuochi d’artificio di fabbricazione artigianale ma c’era ancora da capire da dove fossero stati sparati. Il cerchio si è stretto in poche ore.

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La paura si era fatta largo tra i cittadini, ma anche i dubbi che subito avevano popolato le pagine dei social network. C’era chi ha pensato a una rapina con portata a termine con l’ausilio dell’esplosivo a uno sportello bancomat ma anche chi ci aveva visto giusto, segnalando di aver visto esplodere nel buio della notte dei coloratissimi fuochi artificiali. Non era mancato qualcuno che aveva indicato i cacciatori come responsabili, anche se difficilmente avrebbero messo a rischio la licenza sparando in piena notte.

Tra le varie ricostruzioni più o meno fantasiose c’era anche quella di un’esercitazione in grande stile alle basi statunitensi. Una supposizione che, però, è stata anche l’unica che aveva trovato immediatamente una smentita, perché il pubblic affairs della U.S. Army Garrison Italy aveva fatto sapere che «i prossimi addestramenti alle basi sono in programma tra qualche settimana», come comunicato alle forze dell'ordine vicentine. È rimasto quindi per un paio di giorni un mistero quanto accaduto. E se non erano arrivate segnalazioni alla centrale operativa della questura e nemmeno a quella dei carabinieri, così come alle pattuglie in servizio, è forse perché le esplosioni sono durate solo pochi istanti. Le indagini, comunque, sono scattate anche per rispondere alla paura che si era insinuata nei cittadini e, in poche ore, hanno portato al risultato sperato spegnendo la “luce gialla” che aleggiava sulla città. Ora resta da risalire ai responsabili e gli inquirenti sperano, con gli elementi raccolti ieri nel tardo pomeriggio, di arrivare in poco tempo anche a loro.

Karl Zilliken

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