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Vicenza

Ha fatto scoppiare il panico sparando dal tetto: 46enne arrestato. In casa un arsenale

Altro che fuochi artificiali o "botti" di capodanno, al termine delle indagini della polizia e degli artificieri, è emerso che sul tetto del centro commerciale Schiavotto la situazione era potenzialmente pericolosissima. I fatti accaduti tra lunedì (3 ottobre) e martedì (4 ottobre), quando in piena notte molti cittadini hanno sentito delle forti esplosioni, sono molto più gravi di quello che si pensava all'inizio.

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Infatti ieri, giovedì 6 ottobre, al termine di una complessa attività investigativa condotta dalla squadra mobile e dalla Digos della questura, è stato individuato, quale responsabile dello scoppio di numerosi ordigni esplosivi, G. C. (sono state rese note solamente le iniziali), 46enne vicentino abitante nel capoluogo.

Trovati sette tubi collegati con un innesco sul tetto del centro commerciale Schiavotto

A seguito del ritrovamento di uno scatolone aperto contenente 7 tubolari in vetro resina uniti tra loro e collegati con un innesco radiocomandato, di cui 2 dei 7 apparivano inesplosi, è stato allertato anche il reparto artificieri della polizia di Venezia, il cui personale, chiamato d'urgenza, ha messo in sicurezza l’area del centro commerciale “Schiavotto”, in particolare il terrazzo, da dove erano stati fatti esplodere gli ordigni, come si poteva desumere anche dalle tracce lasciate a terra.

La perquisizione della polizia in una abitazione fa rinvenire altro materiale

Alcuni particolari notati dai poliziotti durante il ritrovamento degli ordigni hanno subito destato particolare allarme, facendo intuire l’assoluta pericolosità del materiale rinvenuto e sequestrato. Per questo motivo, in considerazione della particolare situazione di necessità ed urgenza che si era venuta a creare, gli investigatori della Digos e della squadra mobile decidevano di procedere di iniziativa alla perquisizione della residenza di G. C., che dava esito positivo portando al rinvenimento e sequestro di numeroso ed ulteriore materiale esplodente, precursori di esplosivi a base di nitrato d’ammonio, nitrato di potassio, zolfo, carbone, presumibile polvere nera, paraffina, cloroformio, nonché batterie, inneschi e telecomandi ed altri ordigni della stessa tipologia.

In casa l'arrestato aveva droga e armi

Durante la perquisizione veniva trovata anche dell'hashish e polvere di Mdma, nonché un manganello storditore elettrico, un contenitore con pallini per armi ad aria compressa, un revolver a tamburo, un disturbatore di frequenza delle telecomunicazioni, un fucile a pompa a gas calibro 68, una pistola calibro 9 mm priva di tappo rosso e relativi 6 proiettili, 3 silenziatori per armi, una pistola calibro 7.65, una pistola ad aria compressa, un fucile tipo Flobert ad aria compressa, un machete ed un cannone napoleonico in scala ridotta per il lancio di sfere d’acciaio.

La situazione era potenzialmente molto pericolosa

In considerazione dell’ingente quantitativo di armi e di materiale esplodente rinvenuto e sequestrato e delle precarie modalità di confezionamento e della concentrazione di tutti questi materiali in un solo ambiente angusto e saturo, la situazione venutasi a determinare era di assoluto pericolo anche per le abitazioni e le persone vicine.

Arrestato il responsabile degli scoppi

G.C. è stato arrestato in flagranza di reato per fabbricazione e detenzione di materie esplodenti e di armi e, all’alba di questa mattina, venerdì 7 ottobre, trasferito in carcere.

Gli inquirenti ora sono impegnati a capire il contesto e le intenzioni dell'arrestato, le indagini dunque proseguono per far luce sull'intera vicenda.

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