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Vicenza

Negozi, bicipark e ufficio bus. Ecco il piano da 30 milioni per la nuova stazione Fs

Rfi ha presentato il piano al via nei prossimi mesi. Previsto un restyling estetico a partire dal 2027. I locali sfitti assegnati alle associazioni cittadine
La nuova stazione Fs

Una riqualificazione complessiva, tra negozi, spazi di lavoro, sale d’attesa, una gelateria, una velostazione e vetrine per le associazioni: nuove funzioni per un nuovo “contenitore”, in dialogo più stretto con il resto della città. La stazione ferroviaria si prepara a cambiare volto. Un processo che inizierà in modo più soft già a partire dai prossimi giorni per ingranare la marcia entro la fine dell’anno ed entrare nel vivo in concomitanza con i lavori dell’alta velocità/alta capacità. È nell’ambito del progetto Tav, infatti, che Rfi ha “disegnato” la stazione del futuro, un investimento stimato tra i 20 e i 30 milioni di euro.

I primi passi per la riqualificazione della stazione

Serve uno sforzo di immaginazione importante per visualizzare i cambiamenti che la Direzione stazioni di Rete ferroviaria italiana ha messo in agenda da qui ai prossimi anni, soprattutto perché la situazione attuale certifica il quasi totale spopolamento delle attività commerciali all’interno dello scalo, dove a “resistere”, se si esclude l’autonoleggio in una delle vetrine esterne del complesso, sono soltanto il bar e la tabaccheria che ha riaperto da poche settimane dopo aver tenuto le serrande abbassate per sei mesi. Ieri, le novità sono state presentate a palazzo Trissino dai tecnici della società, il responsabile Ingegneria e Investimenti stazioni, Antonello Martino, e la referente Architettura, Adele Savino, al termine di un incontro con il sindaco Giacomo Possamai e la cabina di regia comunale per l’alta velocità.

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Il piano frutto della collaborazione tra Comune e Rfi

Il piano per la nuova stazione, infatti, è frutto della collaborazione tra il Comune e Rfi che nel suo piano industriale ha inserito anche il maxi intervento vicentino di “Riqualificazione e rifunzionalizzazione del complesso di stazione”. Con l’obiettivo di «valorizzare il ruolo di hub trasportistico e quello di polo di servizi» dello scalo ferroviario, come sottolineato da Martino. Un piano che si completerà per tappe. La prima, quella più immediata, riguarda gli arredi, con l’inserimento di sedute con piante integrate. Non solo: si procederà nella direzione di affidare gli spazi al momento sfitti ad associazioni del territorio con contratti di comodato d’uso gratuito o a canone agevolato, a seconda dell’attività che si svolgeranno al loro interno. «Vorremmo si insediassero realtà in grado di far vivere quei luoghi», ha specificato il sindaco durante la presentazione. A disposizione ci sono 636 metri quadrati per otto locali di diverse metrature, due dei quali già “prenotati” da Svt per servizi di biglietteria e tecnici. Non mancheranno interventi pensati per accogliere l’Adunata nazionale degli alpini.

Tre sale d'attesa, gelateria e una velostazione con 190 posti

La seconda fase prenderà il via entro l’anno per proseguire fino ai primi mesi del 2025 ed è concepita come tappa di passaggio. Avrà come obiettivo quello di riportare nuove funzioni all’interno della stazione. Sono previste tre nuove sale d’attesa, di cui una dotata di postazioni di lavoro sul fronte principale del complesso. Si insedierà poi una gelateria e inizieranno i lavori per la realizzazione, nell’accesso a est, di una velostazione per un totale di 190 stalli per le bici. Completeranno la dotazione un infopoint sul progetto Tav al primo binario e l’ampliamento degli spazi del bar. Il tutto per una prima rivitalizzazione, del valore di circa un milione di euro, in attesa degli interventi più importanti.

Il cuore del progetto della stazione ferroviaria

Interventi, previsti a partire dal 2027, che viaggeranno in parallelo al cantiere Tav. Nel mirino, il fabbricato viaggiatori, nell’ottica di un ritorno al passato, con una riproposizione in chiave contemporanea della monumentalità della facciata originaria, che risale al 1948, anche grazie all’uso della pietra bianca di San Gottardo. Una rilettura che prevede, ai lati del corpo principale, l’inserimento di pannelli vetrati e semiriflettenti fissi e apribili, così da garantire continuità visiva e di fruizione tra gli ambienti commerciali e il piazzale. Si punterà sul miglioramento sismico dei volumi, sulla riqualificazione delle facciate e degli esterni per valorizzare l’accesso pedonale che, in prospettiva, riguarderà il 32% dei 6 milioni e mezzo di viaggiatori annui previsti nel 2030, con una ridistribuzione degli spazi interni e la connessione tra il sottopasso dell’alta velocità e il resto della stazione; inoltre, il marciapiede del primo binario sarà innalzato e dotato di rampe, scale e percorsi tattili. Una riconfigurazione che ha lo scopo di rendere attrattivo l’ambito della stazione, anche grazie agli spazi commerciali e alle attività che fioriranno. «In prospettiva, come sta accadendo altrove - chiarisce Martino -, potranno insediarsi anche aule studio, armadietti per l’e-commerce, presidi di telemedicina». Si fa avanti anche l’ipotesi di controllare gli accessi tramite biglietto. Rfi si è anche impegnata a ripristinare l’orologio esterno.

Le aree esterne pedonali 

Un concept che prevede, all’esterno, anche l’ampliamento dell’area pedonale. Una soluzione che potrebbe sposarsi con la richiesta del Comune di interrare il passaggio delle auto davanti all’hub. «L’obiettivo per l’amministrazione - conclude Possamai -, oltre a dare alla città una nuova stazione, è quello di interrare viale Venezia. C’è un dialogo aperto con un’altra divisione di Rfi. Siamo fiduciosi che si possa portare a casa anche questo risultato».

Laura Pilastro

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