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Vicenza

Sottopassi ko e locali vuoti. Una stazione dei treni allo sfascio

Stazione ferroviaria di Vicenza: dal crollo riaperto parzialmente solo uno dei due passaggi interrati. E c’è anche chi attraversa i binari
Il sottopassaggio principale della stazione dei treni di Vicenza è ancora inagibile dal crollo verificatosi lo scorso 22 ottobre
Il sottopassaggio principale della stazione dei treni di Vicenza è ancora inagibile dal crollo verificatosi lo scorso 22 ottobre
Il sottopassaggio principale della stazione dei treni di Vicenza è ancora inagibile dal crollo verificatosi lo scorso 22 ottobre
Il sottopassaggio principale della stazione dei treni di Vicenza è ancora inagibile dal crollo verificatosi lo scorso 22 ottobre

«Vietato attraversare i binari, servirsi del sottopassaggio», è il messaggio che si diffonde a cadenza regolare dagli altoparlanti della stazione ferroviaria di Vicenza. Peccato che, da ormai due mesi, dei due sottopassaggi presenti nello scalo di Vicenza, uno sia totalmente inagibile.

Da quando, lo scorso 22 ottobre, di prima mattina in uno dei passaggi interrati si è verificato il crollo di una porzione del soffitto. Un evento che, solo per una fortunata causalità, non ha provocato feriti o danni, ma che, da allora, si sta protraendo con una serie di disagi per i viaggiatori. I quali, magari in ritardo o magari non pratici della stazione, si trovano davanti all’improvviso una scalinata sbarrata, la principale peraltro.

Che quel varco sia off limits lo ricordano i teli neri e le inferriate, i nastri da cantiere e i cartelli sparsi un po’ dappertutto: “Avviso ai viaggiatori: utilizzare il sottopasso lato Venezia”. Cioè quello più “periferico”, ancora in piedi dopo i cedimenti verificatisi a ottobre. Cedimenti che, va precisato, si erano riscontrati in tutti e due gli accessi, sia lato Verona che Venezia. In quell’occasione si era corsi ai ripari blindandoli entrambi e consentendo l’ingresso ai binari solo dalla prima rotaia.

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Il giorno stesso e l’indomani, le ripercussioni sul traffico ferroviario erano state enormi, con cancellazioni e ritardi, dal momento che si era reso obbligatorio convogliare tutte le corse sul binario giardino, il solo raggiungibile dalla banchina. Poi, nei giorni successivi, il sottopasso direzione Venezia era stato riaperto ma non quello teatro dei distacchi più preoccupanti. Eppure, gli avvisi indicano chiaramente una “fine validità” dello stop al passaggio al 3 novembre. Quasi un mese e mezzo fa. Invece, tutto sembra essersi fermato a quel 22 ottobre. Pure la pazienza delle persone, che, nonostante i pericoli, spesso attraversano sui binari invece di fare il giro “largo” per servirsi del passaggio più distante.

Non che le cose, laggiù, vadano meglio. A “tenere su” il soffitto ci sono teli e coperture impermeabili, posizionate per evitare anche che l’acqua continui a infiltrarsi, peggiorando la situazione. La sensazione è che un nuovo incidente possa accadere da un momento all’altro.

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Giulia Armeni

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