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Vicenza

Piano da 20 milioni per la nuova stazione: ecco come cambierà

Nel rendering la pista ciclabile collegherà viale Roma con il fabbricato viaggiatori con un percorso interrato
Nel rendering la pista ciclabile collegherà viale Roma con il fabbricato viaggiatori con un percorso interrato
Vicenza, la nuova stazione Tav

La visione di insieme prende forma, a partire dal fulcro di quella che sarà la Vicenza di domani, attraversata dall’Alta velocità. Si avvia il percorso per la rifunzionalizzazione e rigenerazione della stazione. Che, in accordo con l’amministrazione comunale, Rfi immagina più ampia e ricca di servizi, con atrio “verde”, una sala d’attesa con giardino d’inverno, una piazza ipogea e una velostazione. Un nuovo hub cui sarà possibile per pedoni e ciclisti accedere in sicurezza grazie a un sottopasso ciclopedonale. Una trasformazione che va a braccetto non solo con il sistema dell’Alta velocità, ma anche con il piano di riqualificazione e ricucitura dell’area fino a corso Palladio. Tutto questo mentre il progetto per il secondo lotto funzionale della Tav che interessa l’attraversamento della città è in corso di verifica da parte di Rfi e si attende possa essere consegnato al Comune in un paio di mesi. 

Il volto della nuova stazione è stato presentato in sala Stucchi dall’ingegnere Susanna Borelli, responsabile della Direzione stazioni-Ingegneria e investimenti area Nord di Rfi, alla presenza del sindaco Francesco Rucco e del vicesindaco Matteo Celebron. Si tratta per ora di un’ipotesi progettuale del valore stimato di 15-20 milioni di euro. Il dialogo tra la Direzione stazioni e il Comune ha portato a disegnare la stazione di domani in cui si prevede una riqualificazione del fabbricato viaggiatori e della piazza di accesso, con la copertura del futuro sottopasso ciclopedonale (sviluppato assieme alla piazza ipogea dal progetto dell’Alta velocità) che sarà integrato nell’atrio con una copertura vetrata e che consentirà ai ciclisti di bypassare viale Venezia restando in sella alla bici; a est è prevista l’apertura di un nuovo varco di connessione con i binari e la valorizzazione di un’area di attesa; nel centro della struttura, invece, si svilupperà un’area di circolazione e di sosta dei viaggiatori più ampia. Si calcola che questa passerà dai 900 ai 1300 metri quadrati. 

L’obiettivo è quello di recuperare tutti gli spazi interni inutilizzati, destinandoli a funzioni connesse al viaggio, come è il caso della velostazione da 240 metri quadrati. L’insieme sarà valorizzato da un concept più moderno e integrato da verde, arredi e superfici tecnologiche: ecco quindi una sala d’attesa allestita con un giardino d’inverno, un atrio arredato e con tocchi di verde e un deposito per le bici. L’idea è anche quella di intervenire sulle facciate per riportare alla luce quelle storiche che risalgono al 1948 e proporre materiali e finiture tecnologiche per i nuovi volumi, con un rivestimento cromaticamente integrato. 

«La rimodulazione degli spazi interni - spiega l’ingegnere -, servirà a renderli più funzionali al viaggiatore e più interconnessi con il resto del progetto. Dal fabbricato viaggiatori si potrà accedere direttamente al sistema dell’Alta velocità, ma anche all’hub intermodale di superficie». Borelli precisa inoltre che l’iter procederà in modo autonomo e con altre risorse rispetto alla Tav. «L’intervento che stimiamo possa durare un paio di anni – prosegue -, andrà in parallelo al progetto Av e potrà terminare anche prima. Ora comincerà la fase delle richieste di autorizzazione alla Soprintendenza». «Puntiamo a realizzare – commenta il sindaco - una stazione più funzionale, a cui pedoni e ciclisti potranno accedere in sicurezza grazie a un ampio sottopassaggio ciclopedonale». «È un progetto moderno di stazione che, come avviene nel nord Europa, diventa fulcro delle diverse forme di mobilità sostenibile», conclude Celebron. 

Laura Pilastro

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