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L'analisi

Musica, buonsenso e sicurezza

Corso Palladio deserto
Corso Palladio deserto
Corso Palladio deserto
Corso Palladio deserto

La premessa è che in questa vicenda chi di dovere non ha agito in maniera irregolare, sia chiaro. Questa vicenda, però, porta con sé qualche punto di domanda ed è probabilmente emblematica delle condizioni irreversibili in cui si trova il centro storico di Vicenza, desideroso di ritrovare piena vitalità (leggi, più sicurezza e meno paura) e alle prese con l'impazienza di residenti che pretendono invece tranquillità (leggi quindi silenzio) e anche sicurezza (!).

La vicenda è la seguente e chi la scrive l'ha anche vista. È venerdì sera. Sono le 23.35 (23.37 per essere precisi). Un noto locale del centro storico (Alle Erbe - Cantina del Tormento) ha in programma un dj set. La ricetta tanto cercata per riportare il cuore della città a battere è servita: musica dal vivo, tante persone e piazza gremita. No risse, no degrado, no disagio. Solo divertimento, musica e drink vari. Ecco, alle 23.37 si fanno largo due agenti della polizia locale, arrivano al bancone del bar, mostrano la carta dove è stampata l'autorizzazione per l'evento - e dove c'è scritto "Termine 23.30" - ribadiscono al gestore che sono le 23.30 passate (23.37 o poco più appunto), che hanno ricevuto chiamate dai residenti e che è ora di spegnere la musica; altrimenti il rischio è la sanzione. Detto, fatto: musica spenta.

Ora, come detto in premessa, chi di dovere - in questo caso gli agenti - non ha agito in maniera irregolare; la musica era autorizzata fino alle 23.30 e quindi niente da dire, dal punto di vista delle norme. C'è qualcosa da dire, però, dal punto di vista del buonsenso. Soprattutto dopo un inverno in cui il tema della sicurezza del centro è stato in primo piano con la necessità di portare più persone a renderlo vivo; soprattutto dopo che il Comune proprio in questa settimana ha fatto scattare il progetto "èPrimavera" con una serie di eventi, tra i quali ad esempio i concerti e la musica del mercoledì sera; parentesi: Alle Erbe è stato il primo e l'unico locale nei giorni scorsi ad adoperarsi con un'iniziativa. Ecco, il buonsenso. Gli agenti non hanno staccato la multa, vero, ma i vigili sono arrivati pochi minuti dopo l'orario concesso: lo sgarro, diciamocelo, non era di un'ora o giù di lì. Non era mezzanotte. Ok, dire che si poteva chiudere un occhio, pardon un orecchio, per un altro po' forse è pericoloso; si può dire, però, che l'intervento degli agenti sia stato alquanto tempestivo; insomma, sono stati parecchio solerti. E questo perché - è la spiegazione data - sono giunte telefonate dai residenti infastiditi dalla musica.

E allora si torna sempre qui. I residenti (e non solo) chiedono sicurezza in centro. Il centro chiede persone per essere sicuro. Le persone arrivano se ci sono eventi, come ad esempio la musica. Ma la musica dà fastidio ai residenti. Che vogliono tranquillità, ma vogliono anche la sicurezza. L'equazione, come si può leggere, non torna. Sarebbe la famosa "botte piena e moglie ubriaca". Tuttavia, siccome il tema della sicurezza non riguarda solo chi abita in centro ma anche chi il centro lo frequenta e lo anima, forse è il caso per chi di dovere di aggiungere un po' di buonsenso e per i residenti di dotarsi di un po' di pazienza (non si parla di ogni sera) o in alternativa di acquistare dei tappi per le orecchie.

Nicola Negrin

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