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Vicenza

Gli incidenti all'arsenale: «Un’azione premeditata». Ed è bufera sul Bocciodromo

di Roberta Labruna
Gli scontri diventano caso nazionale con la condanna dei presidenti di Senato e Camera. Nuova lite sulla concessione dello spazio

Dagli scontri alle polemiche esplosive degli esponenti politici vicentini il passo è breve. I primi lanci di agenzia arrivano quando ancora i fumogeni ammorbano l’aria attorno all’arsenale e una presa di posizione immediata arriva dal sindaco Giacomo Possamai: «Non esiste giustificazione alcuna per le scene che abbiamo visto. Il diritto di manifestare è sacro e tutelato dalla Costituzione, ma chi scende in piazza con i bastoni e il viso coperto va contro l'eredità dei padri costituenti che hanno voluto scrivere quell'articolo dopo gli anni più bui della storia del nostro Paese. E non fa torto solo quelle righe della nostra Carta, ma fa anche male alla causa che dice di sostenere».

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E qui Possamai mette in evidenza un elemento: «È una contraddizione in termini chiedere la pace e il cessate il fuoco manifestando con violenza. Ottenendo tra l'altro l'effetto di allontanare ancora di più l'attenzione dal merito su quanto sta accadendo in Israele e in Palestina». «Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e quella della città agli agenti della polizia rimasti feriti e contusi negli scontri di questa mattina ed esprimere il mio ringraziamento alla prefettura, alla questura e alle forze dell'ordine».

La condanna di FdI

Il fuoco di fila di dichiarazioni si potrebbe sintetizzare così: condanna per i centri sociali e solidarietà alle forze dell’ordine. Con un’aggiunta, che accomuna gli esponenti di centrodestra: «Va revocata la concessione al Bocciodromo». Si comincia: «Totale solidarietà di Fratelli d’Italia – mette a verbale il deputato e coordinatore del partito Silvio Giovine – ai ragazzi in divisa. Temevamo potesse accadere, e purtroppo è accaduto. Una manifestazione che già dal suo annuncio evidenziava tutta l’ignoranza, l’arroganza, la violenza, l’antisemitismo, il razzismo di queste persone. È il momento di dire basta: questa gentaglia, questi delinquenti, devono essere assicurati alla giustizia e soprattutto cacciati da uno spazio pubblico che il Comune dovrebbe invece affidare ad associazioni che hanno veramente a cuore Vicenza». E questa in verità è una vecchia battaglia di Giovine che da assessore di Rucco gli ha chiesto più volte, durante i cinque anni di mandato, di sfrattare il Bocciodromo. Senza successo. A battere dove il dente duole sono anche i due consiglieri di FdI Giorgio Conte e Nicolò Naclerio: «La manifestazione non andava autorizzata. Il Bocciodromo si conferma una realtà potenzialmente pericolosa che turba e permette ad altri di sovvertire l’ordine pubblico».

La Lega alza i toni contro il sindaco

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Stesso canovaccio per il consigliere leghista Jacopo Maltauro che alza i toni contro palazzo Trissino: «Il sindaco e la maggioranza di centrosinistra, che spesso è risultata vicina e frequentatrice del Bocciodromo, chiariscano immediatamente la loro posizione e adottino azioni concrete, togliendo la concessione di via Rossi». Concessione che è stata prorogata dalla passata amministrazione. E anche chi la guidava, Francesco Rucco, alla luce degli scontri di ieri, spiega: «Anche in vista degli annunci minacciosi dei centri sociali nei confronti del progetto Tav, per il futuro è necessario vietare questo tipo di manifestazioni. È ora che il sindaco Possamai revochi con effetto immediato la concessione della sede di via Rossi. Da anni non si assisteva a fatti così violenti».

La replica del sindaco Possamai

A tutti replica il sindaco: «Gli esponenti di opposizione sanno bene che per revocare la concessione debbono esistere degli estremi tecnici che lo consentono. E soprattutto lo sa bene l’ex sindaco Rucco che nei suoi anni da consigliere di minoranza ne chiedeva la revoca a ogni piè sospinto ma che, una volta diventato sindaco, seppur davanti ad episodi di disordine e alle richieste di alcuni partiti della sua maggioranza, non lo ha fatto. E non lo ha fatto perché consapevole che i presupposti giuridici per agire in questo senso non ci sono, le ispezioni dello stabile fatte dal Comune in passato non hanno riscontrato irregolarità. Rucco non solo non ha revocato la concessione ma ha fatto un bando che è stato vinto dalle 4 associazioni che stanno all’interno del Bocciodromo. Surreale che chiami in causa me per un bando che ha fatto lui». 

La questione politica diventa anche nazionale

La notizia degli scontri di Vicenza è rimbalzata anche a Roma. Con le più alte cariche dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il presidente della Camera Lorenzo Fontana. «La condanna per questi atti di violenza e antisemitismo – dice La Russa – deve essere netta e unanime. Nessuna tolleranza è ammissibile». Anche Fontana ha un pensiero per le forze dell’ordine ed anche lui esprima «ferma condanna per gli atti di violenza e di discriminazione avvenuti a Vicenza». Per il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni siamo davanti a «gravi manifestazioni d’intolleranza da parte di soggetti che alimentano la cultura dell’odio e della violenza» mentre il sottosegretario alla Giustizia Andrea Dalmastro sottolinea che «siamo orgogliosi di aver aggravato le pene nel dl sicurezza per le aggressioni ai nostri uomini e donne in divisa».

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Gli altri vicentini

A far sentire la propria voce è anche il presidente della Provincia Andrea Nardin: «Siamo davanti ad una violenza intollerabile». Il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti parla di «professionisti della provocazione e della violenza. Non accettiamo intimidazioni». La consigliera Silvia Maino (Lega): «Proteste antisemite». Per la consigliera regionale del Pd Chiara Luisetto «quanto è accaduto a Vicenza è un episodio di pura delinquenza». Parole di condanna anche dai parlamentari: dalla leghista Mara Bizzotto, a Maria Cristina Caretta di FdI, dal forzista Pierantonio Zanettin, alla senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini. Una «condanna senza se e senza ma» arriva anche dall’europarlamentare Alessandra Moretti. L’elenco è lunghissimo. E comprende anche l’assessore Matteo Tosetto, il gruppo consiliare dem e il Pd cittadino, Più Europa con Corrado Cortese e il gruppo Civici con Possamai. 

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