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Salute

Bambini "malati" di smog. Raffica di ricoveri al San Bortolo

In pediatria dell'ospedale di Vicenza la metà dei letti sono impegnati da polmoniti e bronchiti
Crescono gli accessi e i ricoveri alla pediatria del San Bortolo
Crescono gli accessi e i ricoveri alla pediatria del San Bortolo
Crescono gli accessi e i ricoveri alla pediatria del San Bortolo
Crescono gli accessi e i ricoveri alla pediatria del San Bortolo

Città al veleno. Si vive meno e si vive peggio. Lo smog accorcia la vita due volte più del fumo di sigaretta, tre volte più rispetto ad Aids, Tbc, malaria e altre patologie infettive messe insieme, 15 volte più di incidenti stradali, guerre, morti violente. E le malattie crescono. Imperversano. I bambini di tutte le età, soprattutto della fascia compresa fra i 7 e 10 anni, sono sotto attacco. Insufficienze respiratorie, infezioni che trafiggono trachea, alveoli, bronchi, polmoni. È una carica esplosiva innescata da patogeni che prima procuravano meno guai e che oggi aggrediscono con violenza inaudita come il metapneumovirus umano e l’adenovirus. La pediatria è in affanno. Il primario Massimo Bellettato è preoccupato, ma eternamente sul pezzo. La sua squadra è sempre impegnata allo spasimo. Dopo la bronchiolite, questa nuova e allarmante epidemia che - dice il primario – ha una concausa aggravante certa: l’inquinamento. 

Smog, i numeri dei ricoveri in pediatria

I numeri dei ricoveri sono stabilmente sbilanciati verso l’alto. Cinque posti su cinque della terapia intensiva pediatrica sono costantemente occupati per disturbi sempre più gravi dell’apparato respiratorio. Metà dei 20 letti del reparto sono impegnati da polmoniti e bronchiti complicate. Lo stesso vale per i 10 posti dell’area ad alta intensità dove si utilizzano maschere ad ossigeno a flusso non invasivo per aiutare la respirazione che ha perso i ritmi naturali. In più è ripreso un afflusso eccezionale, da 60 a 70 accessi al giorno, verso il pronto soccorso pediatrico. È il “generale” smog che presenta il suo conto di guai. 

Vicenza è una delle città più inquinate d'Italia

Vicenza è una delle città più inquinate d’Italia, anzi d’Europa. Ogni respiro è un sorso di aria avvelenata. Ogni respiro è sporcato da particelle impazzite come Pm10, Pm5, Pm2,5. Il cosiddetto particolato atmosferico è un continuo attentato alla salute di tutti. Le Pm10, di dimensioni sotto i 10 micron, valicano i filtri naturali del naso e della gola. Le Pm2,5 spezzano le barriere più profonde dei polmoni, e, se trovano allergie o iperreattività, fanno scattare reazioni pericolose. Ma ci sono anche altri sicari invisibili e silenziosi: anidride solforosa, ozono, ossidi e composti dell’azoto. Le polveri sottili, complice anche l’assenza o quasi di piogge, la mancanza dell’effetto-lavatura, sono ormai fuori controllo. Non si contano più i giorni in cui si sforano i limiti, i primati negativi si rincorrono. 

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In aumento anche gli accessi al pronto soccorso 

Sotto questa cappa di aria immobile e sospesa si abbassa la qualità della vita e l’impatto si avverte anche in ospedale. Aumentano gli accessi di adulti e ancora più di anziani al pronto soccorso del San Bortolo, ma a rimetterci sono soprattutto i bambini. L’esposizione ad alte dosi di aria malata accelera e cronicizza le patologie, contribuisce ad aprire le porte a malattie più temibili, ma gli agenti tossici trovano varchi più facili dove le difese immunitarie sono in via di formazione o a basso tasso di anticorpi protettivi. È come costringere un neonato oppure un ragazzo a vivere rinchiuso in una stanza stretta, affollata, poco ventilata in cui si fumi una sigaretta dopo l’altra.

I piccoli hanno vie respiratorie più fragili

Sono più sensibili all’aggressione di questo micidiale e persistente cocktail di inquinanti microscopici, fra emissioni e sostanze chimiche. «Il virus innesca la malattia ma la componente ambientale rende più fragili le vie respiratorie, appesantisce sintomatologia e quadro clinico», spiega il dottor Bellettato. E a giocare un ruolo pesante sotto l’aspetto delle terapie - aggiunge - è anche la presenza di germi resistenti agli antibiotici, come conseguenza dell’abuso che se ne fa. «Abbiamo appena ricoverato un bambino con un problema del genere arrivato da casa senza contatti precedenti con l’ospedale. Un altro è intubato in terapia intensiva pediatrica. Per fortuna abbiamo il supporto dei nostri infettivologi, il collega Manfrin, il dottor Nicolin, che sono veramente bravi». 

Nascite premature

Attenzione. Potrebbe esserci anche una correlazione fra aria contaminata e l’aumento delle nascite premature, degli aborti spontanei, del basso peso alla nascita. Almeno così indurrebbero a ritenere alcune ricerche scientifiche. Sono state rintracciate particelle tossiche di smog atmosferico nel cervello, nei polmoni e nel fegato dei feti. Una scoperta che viene definita inquietante. 

 

Franco Pepe

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