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VALDAGNO

Zordan si candida a sindaco con un occhio al centrosinistra

Nel 2019 sosteneva il primo cittadino Acerbi. «Sono pronto a un progetto condiviso se l’attuale maggioranza esprime la stessa volontà»
Candidato sindaco: Maurizio Zordan sostenuto da “Vald’Agno Bene Comune” MOLINARI
Candidato sindaco: Maurizio Zordan sostenuto da “Vald’Agno Bene Comune” MOLINARI
Candidato sindaco: Maurizio Zordan sostenuto da “Vald’Agno Bene Comune” MOLINARI
Candidato sindaco: Maurizio Zordan sostenuto da “Vald’Agno Bene Comune” MOLINARI

Esce allo scoperto annunciando la sua candidatura a sindaco. Maurizio Zordan, 59 anni, presidente dell’azienda leader nella creazione dei negozi del lusso “Zordan srl sb”, laureato in economia e commercio e portavoce dell’associazione “Vald’Agno Bene Comune”, scioglie le riserve, ma lasciando aperta la porta all’attuale maggioranza. 

Un mese fa ha presentato “Vald’Agno Bene Comune”, ora annuncia la candidatura a sindaco. Cosa l’ha portata a questa decisione?
Abbiamo messo insieme un bel gruppo di lavoro con la conferma della bontà della proposta. Guardare al bene comune non è uno slogan, ma ha già in sé un programma. Non ultimo, sono stato autorizzato da mia moglie ad impegnarmi su questo fronte. 

Nel 2019 era candidato nella lista “Scegli Valdagno” a sostegno di Giancarlo Acerbi. È possibile che ora sia il centrosinistra ad appoggiarla?
La visione strategica per uno sviluppo della città richiede un disegno più ampio di Alto Vicentino e necessita di una squadra in grado di affrontare grandi sfide. Il futuro sindaco deve essere una figura inclusiva e, quindi, sono anche disponibile a convergere su una terza candidatura condivisa qualora l’attuale maggioranza manifestasse la stessa volontà.

Un progetto da condividere

Intanto, come già annunciato, ha trovato l’appoggio della lista civica “Valle Agno attiva giovane verde”. Potrebbe guardare anche al centrodestra?
L’alleanza con la civica è stata facilitata dall’adozione dell’economia del bene comune in cui questi giovani si riconoscono e ritengo importante il loro coinvolgimento perché servono queste energie e questi ideali. Sono aperto a chiunque creda in un futuro attraente per questa valle, indipendentemente dalla collocazione politica.

C’è qualcosa che ha apprezzato dell’amministrazione Acerbi e qualcosa che non ha proprio condiviso?
Ho apprezzato la capacità di tenere insieme la comunità nel difficile periodo Covid e di mantenere in ordine i conti pubblici. Dal punto di vista organizzativo, invece, abbiamo approcci diversi: il mio punto fermo è lavorare sulla motivazione delle persone. Non mi sento però di fare una colpa per questo all’amministrazione uscente.

Recuperare il terreno perduto

Lei ha sempre sostenuto che dopo l’era Bosetti è mancato il coinvolgimento della nuova borghesia. Come intende muoversi per recuperare il terreno perduto?
La mia idea è di avere un dialogo strutturato con le categorie economiche come gli artigiani, gli industriali medi e con realtà come “Marzotto” e “Valentino”. Il confronto con questi attori è importante: in molti casi sono aziende multinazionali e, quindi, portatrici della visione globale che serve per disegnare l’attrattività della valle anche in relazione alle esigenze dei giovani che vivono un trend di abbandono della città. Bisogna parlare con commercianti, associazioni di volontariato, cooperative e guardare alle iniziative di agricoltura collinare. 

Quali sono le priorità che affronterà se diventerà sindaco?
Lavoreremo sul fronte sanità e, in particolare, per l’assistenza agli anziani che manifesteranno bisogni sempre crescenti. Ma anche sulla competitività di valle a partire dalle comunità energetiche che possono coinvolgere anche una nuova economia del bosco che deve tornare ad essere un nostro alleato.

Pronto a tornare a casa

C’è già qualcuno che non vorrebbe mancasse in una sua ipotetica giunta?
Ne parleremo dopo le elezioni.

Lei abita a Verona e lavora a Valdagno. Dove si sente a casa?
Io sono un valdagnese di Piana. Sto cercando casa in centro storico a Valdagno per dare il mio contributo alla sua rivitalizzazione. Nel caso diventassi sindaco, poi, sarebbe indispensabile la mia presenza in città. Insomma, torno a casa. 

 

Veronica Molinari

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