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Thiene

Minacce di morte
Immigrato "abusivo"
chiede l’espulsione

Uno degli occupanti della casa ha chiesto e ottenuto l’espulsione. STELLA
Uno degli occupanti della casa ha chiesto e ottenuto l’espulsione. STELLA
Uno degli occupanti della casa ha chiesto e ottenuto l’espulsione. STELLA
Uno degli occupanti della casa ha chiesto e ottenuto l’espulsione. STELLA

Le minacce di morte, le mazzate alla porta d’ingresso e il vetro mandato in frantumi a fine maggio. Ma anche il clima di tensione che si era creato attorno alla casa di via Marconi occupata da due abusivi. Tutto questo ha spinto uno dei due “inquilini” ad autoespellersi o, per meglio dire, a chiedere al giudice, tramite il suo legale, di essere espulso dall’Italia. Un’istanza non certo frequente, ma che ha comunque trovato accoglimento da parte del tribunale di Vicenza.

Mohamed Bennoune ha ottenuto il nullaosta per rientrare nel proprio Paese d’origine, il Marocco. L’uomo di 45 anni e con diversi precedenti, fino a qualche giorno fa viveva al civico 13 con Adil Chabab, connazionale di 35 anni. I due sono stati protagonisti di una vicenda paradossale che li ha visti occupare, per un anno, un’abitazione di proprietà di una scledense. Non è chiaro se i nordafricani siano entrati con il consenso o meno della proprietaria: il fatto certo è che dopo essere stati arrestati dai carabinieri di Thiene perché trovati in possesso di una settantina di grammi di hashish, sono stati rimessi in libertà con l’obbligo di dimora nel comune di Thiene e l’obbligo di permanenza domiciliare notturna. Nel provvedimento del giudice, però, il domicilio individuato era la casa di proprietà della scledense che ha cercato in ogni modo di sgomberarla dagli abusivi.

Dopo un accordo preso tra le due parti, che permetteva ai due nordafricani di rimanere al civico 13 fino al 30 settembre, a fine maggio con un doppio blitz notturno alcuni ignoti hanno infranto il vetro della porta d’ingresso, urlando ai due stranieri: «Bastardi marocchini, tornatevene a casa o vi ammazziamo».

Per evitare che la situazione potesse degenerasse, uno dei due, Bennoune, ha richiesto l’espulsione dall’Italia, ottenendola qualche settimana fa. «Ora il mio cliente è rientrato in Marocco - spiega l’avvocato dei nordafricani, Anna Sambugaro - Il giudice ha revocato gli obblighi di firma e di permanenza domiciliare notturna permettendogli di uscire dal nostro Paese. I procedimenti a suo carico, però, continueranno a seguire l’iter previsto».

La decisione presa da Bennoune sarebbe derivata da problemi personali, scarse possibilità di regolarizzarsi e intimidazioni. «Per concedere il nullaosta il giudice ha valutato i procedimenti, le misure cautelari disposte e la gravità dei fatti - aggiunge Sambugaro - Di solito l’espulsione non viene richiesta autonomamente perché difficilmente c’è la volontà di tornare nel proprio Paese di origine. Per quanto riguarda Adil Chabab, nei prossimi giorni presenteremo un’istanza per richiedere la sospensione della permanenza domiciliare notturna, sostituendola - conclude il legale - con un obbligo di firma».

Marco Billo

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