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Verso l'adunata

Rivoluzione alpina a Campo Marzo. E c'è anche la prova di recinzione

di Valentino Gonzato
Delimitate con reti metalliche le varie aree che ospiteranno gli eventi dell'adunata. E gli sbandati vanno da un'altra parte
La recinzione provvisoria allestita a Campo Marzo lungo il perimetro dell'inferriata definitiva che verrà installata dopo l'evento (Colorfoto)
La recinzione provvisoria allestita a Campo Marzo lungo il perimetro dell'inferriata definitiva che verrà installata dopo l'evento (Colorfoto)
La recinzione provvisoria allestita a Campo Marzo lungo il perimetro dell'inferriata definitiva che verrà installata dopo l'evento (Colorfoto)
La recinzione provvisoria allestita a Campo Marzo lungo il perimetro dell'inferriata definitiva che verrà installata dopo l'evento (Colorfoto)

Gli alpini rivoluzionano Campo Marzo. Ieri mattina sono iniziate le grandi manovre in vista dell'adunata nazionale delle penne nere in programma dal 10 al 12 maggio. Per Campo Marzo si tratta anche di una prova di recinzione: in attesa della cancellata in ferro battuto definitiva (i lavori cominceranno dopo l'evento), sono state installate delle reti provvisorie per delimitare le varie zone dell'area verde.

I volontari della Protezione civile Ana al lavoro a Vicenza

I volontari della Protezione civile dell'Associazione nazionale alpini, ognuno con addosso la tuta catarifrangente d'ordinanza con la toppa della sezione di appartenenza cucita sul braccio, si muovono per Campo Marzo con la stessa operosità di un formicaio. Ognuno sa cosa deve fare e, quando finisce, dà una mano agli altri. «Siamo arrivati alle 8 meno un quarto e alle 8 in punto ci siamo messi al lavoro», racconta Mirco Gasparini della sezione Ana di Vicenza, mentre addenta un panino in una delle pochissime (e brevi) pause che si concede. Sono una settantina i volontari delle sezioni vicentine; altri venti provengono invece dalle province di Verona e Treviso. «Questa mattina abbiamo posizionato tutte le transenne che delimitano le varie zone e da lunedì (domani per chi legge, ndr) le copriremo con teli con sopra i loghi dell'adunata», prosegue Gasparini.

La cittadella di Campo Marzo

Sarà il fulcro della manifestazione che porterà in città mezzo milione di persone. Qui sorgerà anche la cittadella degli alpini, uno spazio che, come si legge nella presentazione «celebra l'impegno, la tradizione e l'innovazione dell'Esercito italiano, della Protezione civile dell'associazione nazionale alpini e della sanità alpina». In quest'area le persone potranno «scoprire da vicino i moderni mezzi, gli equipaggiamenti all'avanguardia e le molteplici attività svolte dalle truppe alpine». Attraverso un percorso guidato, «i visitatori avranno l'opportunità di conoscere da vicino le diverse Armi e specialità che compongono le truppe alpine oltre ad assetti dell'Aves».

La mostra all'aperto

La parte di Campo Marzo attraversata da viale Dalmazia ospiterà anche la cittadella della Protezione civile e l'ospedale da campo. Per quanto riguarda la prima delle due aree «sarà una grande mostra della Protezione civile legata all'Ana - spiega Gasparini - Arriveranno le varie specialità, tipo alpinistica, droni, e ognuna monterà il proprio stand. Per esempio questa zona - indica il capogruppo della sezione Ana di Vicenza- sarà quella dedicata al movimento terra. Mercoledì arrivano tutte le nostre attrezzature». Saranno dunque presentate al pubblico le varie specialità presenti all'interno della struttura, gli equipaggiamenti e le tecnologie a loro disposizione. Inoltre, saranno illustrati i campi scuola organizzati per i giovani dai 16 ai 25 anni.

La recinzione

Palazzo Trissino avrebbe voluto trasformare in un parco chiuso in stile inglese la parte di Campo Marzo con il parco giochi di viale dell'Ippodromo in tempo per l'adunata nazionale. Il modello di cancellata in ferro battuto era già stato scelto. Alla fine, però, i tempi si sono allungati e non è stato possibile avviare l'intervento. Ieri, tuttavia, è spuntata una recinzione provvisoria attorno al perimetro di quella porzione dell'area verde che ricalca il progetto dell'inferriata definitiva. Una sorta di prova generale, dunque. «Quella sarà la parte destinata all'esercito - precisa Gasparini - Hanno voluto che la chiudessimo perché verrà esposto anche un loro elicottero».

Stop al degrado

L'inizio dei lavori ha fatto diminuire drasticamente la presenza di senzatetto, tossicodipendenti e spacciatori. Ieri si contava solo un clochard che riusciva a dormire su una panchina in viale Dalmazia nonostante il trambusto. «Ho visto che inizia a sparire un po' di gente, perché stiamo chiudendo un po' tutto», conclude Gasparini. Per lui, come per gli altri volontari, è già tempo di rimettersi all'opera.