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Breganze

L'appello di Faresin: «Per chi è malato di Sla servono esami a domicilio»

«Chiedo all’Ulss di dare la possibilità a chi come me è allettato di fare una radiografia in casa evitando i problemi legati al trasporto»
Matteo Faresin chiede l’attivazione di servizi a domicilio per i malati di Sla
Matteo Faresin chiede l’attivazione di servizi a domicilio per i malati di Sla
Matteo Faresin chiede l’attivazione di servizi a domicilio per i malati di Sla
Matteo Faresin chiede l’attivazione di servizi a domicilio per i malati di Sla

«Chiedo all’Ulss 7 di poter organizzare a domicilio alcuni esami perché per chi, come me, è affetto da Sla, ogni spostamento è causa di grandi sofferenze». È l’appello lanciato dal vicentino Matteo Faresin, 35 anni, che dalla primavera del 2019 combatte contro la sclerosi laterale amiotrofica.

La battaglia di Matteo

Garantire ai malati di Sla una qualità di vita degna di questo nome è una battaglia che Faresin sta portando avanti da tempo e sulla quale, all’indomani della morte del “compagno di stanza” Stefano Gheller, ha voluto riaccendere i riflettori inviando un messaggio al governatore Luca Zaia, all’assessora alla sanità Manuela Lanzarin e al direttore generale dell’Ulss 7 Carlo Bramezza. Il breganzese ha ricordato l’amico Gheller e ha chiesto a Regione e azienda sanitaria di farsi promotrici di servizi a domicilio che diano supporto concreto alle persone affette da Sla che, secondo i dati dell’azienda sanitaria, sono 30 in tutta l’Ulss 7.

Il problema del trasporto

«Ho bisogno di parlare con i piani alti della radiologia - scrive Faresin - perché nella mia malattia è stato, e continua a essere un problema, il trasporto sulla barella. Ho il forte desiderio di riuscire a organizzare una radiografia a domicilio per i pazienti allettati come me. Visto che si riesce a farlo nelle case di riposo, non capisco perché non si possa organizzare una lastra Rx anche in casa. Ho troppa voglia di realizzare questo obiettivo, sarebbe un motivo di vanto e orgoglio anche per l’Ulss 7». Un servizio importante che allevierebbe la sofferenza non solo dei malati di Sla ma anche di tante persone fragili costrette a letto e che, per vari motivi, hanno difficoltà a spostarsi da casa.

Il traguardo potrebbe essere vicino

L’Ulss 7 fa sapere che ha già definito un progetto per l’attivazione di un servizio di radiologia mobile nell’ambito dei programmi di potenziamento dei servizi territoriali per poter eseguire esami radiologici anche presso le future Case della comunità. La gara per l’acquisto dell’apparecchiatura è già stata pubblicata ed è in fase di aggiudicazione. La disponibilità futura di tale strumentazione consentirà di ragionare anche su un’ulteriore estensione del servizio, potenzialmente per eseguire gli esami sia nelle strutture residenziali per anziani sia a domicilio dei pazienti.

Dice Bramezza

«Il primo obiettivo - commenta Bramezza - è creare punti di accesso agli esami radiologici più vicini ai cittadini, attraverso le Case della comunità, e sgravare così le radiologie ospedaliere di una parte dell’attività, incrementando l’offerta complessiva. La nuova apparecchiatura ci mette nelle condizioni di pensare anche a nuovi percorsi di accesso per i pazienti fragili, garantendo loro una presa in carico più confortevole e attenta alle loro esigenze, più tempestiva e allo stesso tempo con una migliore organizzazione interna, perché non sarebbe più necessario tenere impegnata un’ambulanza e il relativo personale solo per un esame diagnostico».

Alessandra Dall'Igna

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