<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Marano

Arrestato due volte in 3 ore. «Io voglio andare in carcere»

Il giovane è accusato di aver maltrattato i famigliari; dopo i domiciliari è evaso. «Non voglio stare chiuso in casa»

È stato arrestato due volte in tre ore. La prima per maltrattamenti in famiglia, per i quali era finito ai domiciliari; la seconda per essere evaso dalla sua abitazione. Ed è tornato a casa, ma potrebbe finire in carcere, come forse (da quanto ha detto) preferirebbe.

Il Comune gli aveva assegnato un appartamento

È la singolare vicenda che vede per protagonista Artem Khodzinskiy, 20 anni, nato in Ucraina e residente da molti anni a Marano. L’indagine della procura era scattata dopo una denuncia sporta dal sindaco di Marano, Marco Guzzonato, che all’inizio di febbraio aveva segnalato agli inquirenti come il giovane rappresentasse un problema serio per il municipio, e non solo. Eppure il Comune gli aveva assegnato tempo fa un appartamento, ma il ragazzo si sarebbe comportato in maniera assai aggressiva un po’ con tutti, e in particolare con i dipendenti comunali, soprattutto dei servizi sociali. In un caso, era giunto a ferire un’impiegata (facendole cadere addosso un pannello di plastica); in un altro, a lanciare sassi contro le finestre.

In casa il comportamento era ancora peggiore

Per questo gli inquirenti avevano deciso di sentire i suoi famigliari; ed era emerso che in casa, se possibile, Artem si comportava ancor peggio. Fra le mura domestiche avrebbe aggredito, dal 2022 in avanti, un po’ tutti; li avrebbe minacciati per avere soldi e insultati. Avrebbe danneggiato le suppellettili, rendendo la vita impossibile ai cari. Tanto che i famigliari se n’erano andati, trasferendosi altrove, anche perché il ragazzo aveva iniziato ad andarli a minacciare anche sul luogo di lavoro.

Dal 2018 ben 21 segnalazioni sul giovane

Ai carabinieri il nome di Khodzinskiy era ben noto: il giovane ha accumulato 21 segnalazioni dal 2018 in avanti, 7 solo da gennaio ad oggi; l’avviso orale del questore, firmato in gennaio, è servito a poco. Non solo: a fine gennaio il giovane avrebbe insultato e aggredito due agenti della Polfer, che lo avevano fermato in un treno fra Schio e Vicenza, perché lo avevano trovato in possesso di una bicicletta rubata. Pertanto, la procura ha chiesto e ottenuto dal giudice Gianesini la misura cautelare degli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale e ricettazione.

Evaso dai domiciliari, subito ripreso

Neanche il tempo di leggere il provvedimento consegnatogli giovedì alle 7 dai carabinieri della stazione di Thiene, che alle 10.30 Artem era già fuori: i militari del radiomobile lo hanno trovato in via Stazione, a Marano, e lo hanno subito riconosciuto. Il ragazzo avrebbe subito ammesso le sue responsabilità, spiegando di non volere restare in casa: «Piuttosto vado in carcere». I carabinieri lo hanno portato in cella di sicurezza, e quindi in tribunale. Assistito dall’avv. Agron Xhanaj, doveva rispondere di essere evaso dai domiciliari: il giudice Russo ha convalidato le manette, e lo ha rimandato a casa (il processo per questa accusa è stato rinviato a settembre). Il pubblico ministero Pinna, però, visto il suo atteggiamento, potrebbe chiedere di aggravare la misura cautelare, e in quel caso si aprirebbero per il ragazzo le porte del San Pio X.

Diego Neri

Suggerimenti