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Malo

Nuova invasione
di cimici asiatiche
Danni ai raccolti

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Un esemplare di cimice asiatica (Foto Archivio)
Un esemplare di cimice asiatica (Foto Archivio)
Un esemplare di cimice asiatica (Foto Archivio)
Un esemplare di cimice asiatica (Foto Archivio)

MALO. Un flagello per l'agricoltura di Schio e dell'Alto Vicentino. E un ospite indesiderato per tante abitazioni della zona. È la cimice asiatica, insetto protagonista di una nuova invasione, in queste settimane di fine estate, non solo nella città laniera, ma anche a Malo e nei paesi limitrofi.

Un fenomeno che sta mettendo in ginocchio il settore agricolo, soprattutto per quanto riguarda i frutteti e molte colture orticole. 

 

Secondo le stime della Coldiretti Alto Vicentino, questo parassita proveniente dall'Estremo Oriente ha provocato danni per il 30 per cento ai raccolti di soia, con punte del 40-50 per cento per le mele e altri frutti.

A livello regionale, si parla di perdite per 100 milioni di euro nel settore primario.

 

Gli insetti attaccano i frutti arrestandone la crescita e provocando deformazioni. Così, alla fine, i prodotti sono da buttare, non essendo recuperabili.

 

Le proporzioni del problema possono essere comprese se si pensa che una femmina di cimice depone tra le 200 e le 300 uova e che in un anno si contano anche tre generazioni. I trattamenti fitosanitari vanno ad incidere sui bilanci delle imprese agricole e comunque si rivelano di scarsa efficacia.

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