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Cimici, danni a 100 milioni «Mobilitati i coltivatori»

Danni da cimice sulle pere coltivate nel Veronese
Danni da cimice sulle pere coltivate nel Veronese
Danni da cimice sulle pere coltivate nel Veronese
Danni da cimice sulle pere coltivate nel Veronese

VENEZIA Il Veneto si mobilita e alza la voce per la lotta alla cimice asiatica. È già prevista una mobilitazione venerdì prossimo 13 settembre davanti alle prefetture delle principali province frutticole programmata da Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura e Agri Veneto: si svolgerà in contemporanea in Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Confagricoltura Veneto lancia anche una manifestazione regionale per martedì 17 alle 18 al teatro Balzan di Badia Polesine: «Si preannuncia massiccia - annuncia una nota - la presenza della politica: i frutticoltori, insieme agli agricoltori e ai dirigenti nazionali e regionali di Confagricoltura, lanceranno un forte grido di allarme sul flagello della cimice asiatica nel tentativo di far capire la gravità della situazione e scuotere la coscienza di chi deve assumere iniziative adeguate». A Badia Polesine ci sarà anche un maxischermo. FLAGELLO. La cimice asiatica, sottolinea Confagricoltura, «rischia di affossare un settore ortofrutticolo che in Veneto garantisce oltre 20 mila posti di lavoro e ha un valore di 800 milioni, a cui si aggiunge l’indotto. «Gli operatori sono esasperati»: migliaia di aziende agricole minacciano, infatti, di estirpare i frutteti, dove le perdite vanno dal 40 al 100% della produzione (pere, mele, kiwi, pesche, susine, albicocche, ciliege e noci). «Confagricoltura chiederà la dichiarazione dello stato di emergenza del settore ortofrutticolo, con la previsione di un sostegno al reddito degli agricoltori e sgravi fiscali e contributivi», sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto. «Sottolineeremo anche come sia necessaria la creazione di un coordinamento nazionale per la ricerca di soluzioni al problema, sostenuta da consistenti risorse pubbliche statali e regionali. Ci auguriamo anche che il nuovo governo proceda rapidamente nel superamento del divieto di introduzione e di sperimentazione in campo della vespa samurai. Infine, servono contributi fino al 100% della spesa per l’installazione di reti antinsetto». SÌ ALLE VESPE SAMURAI. E Coldiretti alza la voce dopo un incontro nel Veronese con 800 agricoltori: «Non c’è più tempo da perdere: con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto del presidente Mattarella, arriva l’ok a procedere con la vespa samurai per limitare i danni causati dalla cimice asiatica che in Veneto ammontano a 100 milioni di euro». Coldiretti chiede provvedimenti alla Regione dopo che la norma prevede «criteri per l’immissione sul territorio di specie e di popolazioni non autoctone». Il presidente regionale Daniele Salvagno «ha chiesto il sostegno dei Comuni perché la questione non è solo legata all’agricoltura, ma sta sfociando nell’economico, dove si segnala una perdita di reddito consistente. Dal punto di vista ambientale preoccupa l’abbandono di determinate colture e con il taglio di piantagioni storiche per cercare di limitare l’invasione che presto, però, si sposterà nei centri abitati interessando anche la comunità». «Siamo nel mezzo di una mobilitazione territoriale: è una piaga», rimarca il direttore veneto Pietro Piccioni. E Coldiretti si chiede anche: «Valgono ancora le norme di commercializzazione che vogliono solo frutti perfetti? Forse una pera con qualche punto rimane meglio di una messa in commercio con decine di trattamenti in altri Paesi». Intanto i sindaci veneti con Anci Veneto accolgono l’appello di Coldiretti: la presidente Maria Rosa Pavanello ha inviato a tutti i sindaci «la delibera da adottare per contrastare la diffusione dell’insetto alieno». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

P.E.

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