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Sì al Comune unico

Fusione Sovizzo-Gambugliano: semaforo verde in Regione

Il 31 dicembre i due consigli comunali rassegneranno le dimissioni. A gennaio arriverà il commissario prefettizio e nel giugno 2024 si andrà alle elezioni
Il primo cittadino sovizzese Paolo Garbin e il sindaco Matteo Forlin di Gambugliano
Il primo cittadino sovizzese Paolo Garbin e il sindaco Matteo Forlin di Gambugliano
Il primo cittadino sovizzese Paolo Garbin e il sindaco Matteo Forlin di Gambugliano
Il primo cittadino sovizzese Paolo Garbin e il sindaco Matteo Forlin di Gambugliano

Fusione fra Sovizzo e Gambugliano, arriva il primo semaforo verde dalla Regione. Ieri mattina la prima commissione del Consiglio regionale ha votato il si all'unanimità affinché nasca un Comune unico. Tutti d'accordo quindi i consiglieri veneti che hanno dato un primo, e molto importante avvallo, per la nascita del nuovo ente, che si chiamerà Sovizzo, e conterà su 8.600 abitanti.

Adesso manca solamente un ultimo step, che sarà quello del Consiglio regionale e che arriverà entro fine anno.

Ieri a Venezia ad assistere all'incontro c'erano il primo cittadino sovizzese, Paolo Garbin, il vicesindaco gambuglianese, Valentina Oliviero e l'assessore, sempre di Gambugliano, Matteo Corato. Assente giustificato per malattia il sindaco Matteo Forlin. Gli amministratori sono stati ascoltati dalla commissione a cui hanno spiegato i motivi per cui al referendum di 20 giorni fa, per soli 25 voti, Sovizzo non ha raggiunto il quorum fissato al 30 per cento ma raggiungendo il 29,6%; i favorevoli sono stati il 94,2%.

Ed era appunto quello il tema centrale della discussione per cui si è dovuto esprimere l'organo regionale. Insieme a loro anche il consigliere regionale Stefano Giacomin che ha difeso l'operato delle due amministrazioni esprimendosi a favore della fusione. «Abbiamo presentato dati e statistiche - osserva Garbin - e dato le nostre motivazioni, evidenziando che ci siamo adoperati per l'informazione, per incontrare i cittadini e per rispondere a qualsiasi dubbio o incertezza i residenti potessero avere. Non abbiamo nemmeno nascosto che, in generale, c'è disaffezione nei confronti della politica a tutti i livelli e che molti non sono andati a votare perché si sentono distanti». E aggiunge: «La commissione ha capito tutto il quadro generale e adesso abbiamo la ragionevole certezza di andare in fusione. Ovviamente il via libera definitivo ed ufficiale lo darà il Consiglio regionale».

Altro punto a favore è stato che la legge regionale 25 del 1992 dà facoltà al Consiglio della Regione di effettuare una valutazione complessiva sul referendum, in quanto ha partecipato una percentuale non inferiore a 5 punti rispetto al quorum previsto. E se a Sovizzo il quorum non è arrivato, a Gambugliano il 30% è stato abbondantemente superato con un'affluenza pari al 56 per cento; di questi i "sì" sono stati il 64,5%. «Già nel 2016 Gambugliano aveva deciso, nella consultazione popolare, di voler fondersi con Sovizzo - evidenzia Oliviero -. Siamo davvero contenti della decisione della prima commissione e il fatto che in questi ultimi 4 anni e mezzo abbiamo unificato uffici e servizi, sono state fatte opere come a Monte San Lorenzo e altre ne verranno già significa che siamo un solo Comune».

Adesso la palla passerà ai consiglieri di palazzo Balbi che ratificheranno la decisione della prima commissione e, quindi entro il 31 dicembre, i due consigli comunali, Sovizzo e Gambugliano, rassegneranno le dimissioni. I primi di gennaio arriverà il commissario prefettizio che condurrà i due paesi alle elezioni, previste a giugno 2024, per un'unica amministrazione, un nuovo consiglio e un nuovo sindaco.

Antonella Fadda

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