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È il terzo nell'Ulss 8

Allerta West Nile, nuovo focolaio nel Vicentino

di Franco Pepe

Il West Nile non si ferma. Anzi si fa sempre più aggressivo. A Creazzo un nuovo focolaio del virus trasmesso dalla zanzara che, nelle situazioni estreme, in una persona su 150 può colpire il sistema nervoso centrale e causare un’encefalite letale. È il terzo nell’Ulss Berica dopo quelli esplosi nei giorni scorsi a Camisano e a Quinto. Due casi nell’arco di due chilometri, che è la distanza presa a parametro dai tecnici dell’igiene pubblica per definire un cluster e dare il via alle campagne straordinarie di bonifica. Il primo è un anziano di 77 anni, che fra l’altro presentava già altre patologie concomitanti, e che in questo momento è ricoverato al San Bortolo nel reparto di malattie infettive diretto da Vinicio Manfrin. Il secondo è un uomo di 62 anni che, invece, è a casa in condizioni più rassicuranti. Il Sisp e il Comune si sono già mossi. Oggi l’intervento di disinfestazione di emergenza nell’area coinvolta dall’infezione fra via De Pinedo e via Trieste. Intanto un terzo caso, un giovane di 30 anni, in via Vanzo vecchio in zona rurale a Camisano, dove, come detto, il 20 agosto, sono stati diagnosticati i primi due casi di West Nile, un uomo di 82 anni e una giovane di 29 anni, in un’area urbanizzata tra via Vicenza e via Zanella sempre nel raggio di due chilometri.

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E anche qui, dopo gli interventi di lunedì scorso, è in programma, sotto la regia del Sisp e la supervisione della direttrice Teresa Padovan con il supporto dell’esperto di arbovirosi Felice Foglia, un ulteriore trattamento larvicida ad opera della ditta incaricata dall’Azienda zero padovana che continua a girare da giorni senza soste per tutto il Veneto mentre l’”epidemia” della febbre del Nilo occidentale si diffonde, come in passato non era mai accaduto, da Padova, epicentro della malattia con 140 casi, a Treviso, a Mestre, a Rovigo, e, appunto, nel Vicentino, dove finora si registrano 3 vittime e la paura cresce, tanto che oggi, a Venezia, in Regione, si terrà una riunione convocata d’urgenza per decidere, come avvenne nel 2018, quando l’infezione divampò ma non nelle dimensioni eccezionali di quest’anno, un piano di interventi e controlli straordinari. Insomma, si corre ai ripari per vedere quale strategia adottare, anche se forse in ritardo visto che in tutto il territorio regionale si contano già quasi 250 casi confermati e 14 decessi, prima che la situazione sfugga completamente di mano.

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A Creazzo è partita pure l’ordinanza del Comune rivolta alla popolazione e, in particolare, a coloro che risiedono nelle vicinanze delle case in cui abitano le persone infettate dal virus West Nile, che, in base alla normativa, devono ricevere l’avviso informativo almeno 24 ore prima dei trattamenti di bonifica ambientale che si terranno a meno che non piova. Ci sono indicazioni di natura preventiva per tenere lontane le zanzare che veicolano una infezione che, comunque, nell’80% dei casi non manifesta sintomi e nel 19% assomiglia a un’influenza un po' più pesante del normale, oltre a precauzioni da osservare durante l’immissione degli insetticidi nebulizzati.

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