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Il delitto di Zovencedo

Omicidio Pretto ancora senza colpevoli. Si va verso l'archiviazione

Il delitto a Zovencedo nel maggio 2017. Il rammarico del consigliere regionale Andrea Zanoni che intende mantenere accesi i riflettori sul caso.
I carabinieri durante un sopralluogo nell'abitazione dove venne ucciso Mauro Pretto
I carabinieri durante un sopralluogo nell'abitazione dove venne ucciso Mauro Pretto
I carabinieri durante un sopralluogo nell'abitazione dove venne ucciso Mauro Pretto
I carabinieri durante un sopralluogo nell'abitazione dove venne ucciso Mauro Pretto

La vicenda di Mauro Pretto, il boscaiolo assassinato con una fucilata sulla porta di casa a Zovencedo, nel maggio di sei anni fa, sembra destinata a cadere nell'oblio senza che si sia identificato il colpevole del delitto. Nei giorni scorsi, infatti, la procura della Repubblica di Vicenza ha predisposto la richiesta di archiviazione del fascicolo relativo all'assassinio del boscaiolo ambientalista, fulminato davanti alla sua abitazione da un colpo di fucile caricato a pallettoni la notte tra il 12 e il 13 maggio del 2017.

«In queste ore siamo venuti a conoscenza del fatto che dal 15 di luglio la procura ha predisposto la richiesta di archiviazione per il fascicolo relativo all'omicidio di Mauro Pretto. Esprimo il mio rammarico e quello di quanti da anni stanno battagliando civilmente per arrivare alla verità», è il commento del consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni, che in occasione del sesto anniversario della morte era stato tra gli organizzatori del convegno "Verità e giustizia per Mauro Pretto", svoltosi ai chiostri di Santa Corona per tenere accesi i riflettori sul caso, svoltosi lo scorso maggio.

«La decisione del pubblico ministero Maria Elena Pinna sembra avviata verso un binario preciso, evidentemente perché non è stato possibile individuare alcun sospetto - prosegue la nota del consigliere Zanoni -. Il nostro gruppo, da molto tempo, col supporto di moltissimi tra associazioni e semplici simpatizzanti, sostiene la ricerca di verità che vede in prima fila Diego Pretto, fratello della vittima. Per questo rimarremo vigili e non smetteremo di tenere alta la soglia dell'attenzione su una vicenda che costituisce una macchia nella storia del Veneto», conclude Zanoni.

Finora, le indagini dei carabinieri non hanno consentito di andare oltre alcuni sospetti.

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