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Il mistero in Uruguay

Morì all’ambasciata. «È stato strangolato»

Luca Ventre morto in Uruguay, le immagini della videosorveglianza

Luca Ventre è morto strangolato. Ne sono certi i familiari del 35enne di origini lucane che ha vissuto a lungo a Torri di Quartesolo e Vicenza e lo ipotizza la procura di Roma che ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale. L'imprenditore è morto a Capodanno all’interno dell’ambasciata italiana di Montevideo in Uruguay, dove si era introdotto scavalcando la recinzione per motivi non chiariti. La famiglia chiede verità e giustizia e si appella alle istituzioni perché alzino l'attenzione su un caso che, dicono, è stato insabbiato, quanto meno in Sud America. «Ci abbiamo messo quasi due mesi solo per riportare la salma di Luca in Italia, arrivata il primo marzo - spiega amareggiato Fabrizio, uno dei quattro fratelli - Abbiamo fatto eseguire un’autopsia sul corpo, che attribuisce la morte ad un attacco cardiaco da strangolamento, smentendo così l’autopsia eseguita dalle autorità uruguaiane, che parla invece di infarto causato da troppa agitazione». Le immagini registrate quel giorno dalla videosorveglianza mostrano una delle due guardie mentre stringe un braccio per venti lunghi minuti attorno al collo di Luca. La famiglia spiega che il 12 febbraio «la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale» e che è atteso l'esito dell'autopsia commissionata dalla procura.

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