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Mezzo chilo di albicocche bastano a superare i limiti

Albicocche, fegato di vitello e di suino, uova di gallina: dai dati elaborati dalle Mamme No Pfas e da Greenpeace su 23 tipologie di alimenti risultati contaminati da Pfas, sembrerebbero questi quelli colpiti in maggior percentuale. E sarebbero uova di gallina, carpe, fegato di suino quelli in cui le sostanze perfluoroalchiliche si accumulano con maggior concentrazione. Il primato di concentrazione di Pfas rilevati spetta alle uova di gallina. Su un totale di 68 campioni presi in esame, ben 53 sono risultati contaminati, con valori che variano da un minimo di 100 ng/kg al un massimo di 37.100, seguite dal fegato di suini (100-36.800).«Una persona di 60 chili di peso - sottolineano le due associazioni - può assumere, per rientrare nella soglia tollerabile (Twi) dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), fino a un massimo di 264 nanogrammi (ng) di Pfas ogni settimana. A titolo di esempio, consumando in una sola settimana mezzo chilo delle albicocche più contaminate si supererebbe il valore». 

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