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Vicenza

Il Green pass al lavoro scatena i certificati per mal di schiena

Mal di schiena. O cefalea. Sono queste le cause di malattia più frequenti tra i lavoratori vicentini. Quelle che, quotidianamente, i 350 medici di medicina generale dell’Ulss 8 Berica inseriscono nei certificati da presentare al datore di lavoro. E quelle che – assieme a sintomi influenzali da malanni stagionali – hanno contribuito all’impennata delle astensioni da fabbriche e uffici registratasi lo scorso venerdì 15 ottobre, in concomitanza con l’entrata in vigore dell’obbligo di green pass.
Un aumento a doppia cifra - +17% - rilevato dagli uffici dell’Inps, nel confronto con il precedente venerdì: solo a Vicenza sono stati emessi 501 certificati, quasi 100 in più rispetto ai 409 dell’8 ottobre. Per il direttore dell’Inps di Vicenza Dario Buonomo si è trattato di «una fiammata»: a livello nazionale il balzo è stato ancor più alto, arrivando addirittura ad un 23% in più di assenze per malattia. «Ma per un mal di schiena due o tre giorni di riposo si danno sempre – spiega Giampietro Stefani, segretario provinciale dei medici di base – se un paziente viene da me lamentando questo tipo di dolore non è possibile muovere delle contestazioni, lo stesso vale per cefalea o male al ginocchio o problemi simili».
Magagne certamente «meno obiettabili di altre» e per le quali fa fede il giudizio del medico: «Non esistono neppure dei limiti temporali, ogni caso è a sé e del resto uno dei nostri compiti è emettere la prognosi», puntualizza Stefani, che è referente per la Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale. Ad occuparsi delle ispezioni sono gli 8 medici fiscali in servizio nella provincia berica, che effettuano controlli sulla base di un’agenda scandita da un algoritmo. Un software (chiamato Savio) che incrocia numerosi parametri, privilegiando però la frequenza e la durata delle assenze. Certificati della durata di un giorno, come fatto intuire dallo stesso direttore dell’Inps, sono dunque meno soggetti a verifiche.
Proprio nel “d-day” del 15 ottobre sono esplose le richieste di mutua. In tutta la provincia si sono contati 1.138 certificati, sette giorni prima erano stati 976.
A Bassano, un andamento simile: il 15 ottobre sono stati disposti 225 certificati, l’8 ottobre 202. A Schio, il 15 e 8 ottobre rispettivamente 301 e 272. A Lonigo 111 e 93.
Difficile dire se si tratti di una casualità o della conseguenza dell’introduzione della carta verde sanitaria, tanto più che la crescita delle domande ha seguito traiettorie non lineari, come sottolineato dallo stesso direttore dell’Inps di Vicenza. Molti dottori hanno firmato moduli di astensione dal lavoro per i loro assistiti, «io però non ho avuto nemmeno una richiesta, né venerdì scorso né lunedì», precisa Stefani. Non così per molti colleghi che operano nel territorio dell’Ulss 8, dove si contano poco più di 350 camici bianchi “di famiglia”, 250 nel distretto Est e 108 ad Ovest.

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Giulia Armeni

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