L’associazione nazionale controllo di vicinato, la prima ad aver portato in Italia un progetto di sicurezza partecipata, prende piede anche a Schio. Dopo i continui furti, le chat fra vicini di casa nate per cercare di darsi una mano, ora i gruppi iniziano a costituirsi ufficialmente pronti ad entrare in azione e cercano nuove adesioni.
Il primo gruppo
Il primo gruppo di Controllo di vicinato che si è ufficialmente costituito a Schio è quello di via Pozza Maraschin a Santissima Trinità, formato da 21 famiglie che si stanno dimostrando molto affiatate. «Una bella iniziativa per tutti i quartieri - commenta il referente Stefano Sartori - c’è coesione civica e ognuno di noi cerca di stare attento per vedere che non accada nulla nel quartiere. Un progetto molto interessante soprattutto a livello umano, perché permette di uscire da quella dimensione di indifferenza e assoluto distacco dalla realtà che sembra caratterizzare quest’epoca. Collaborare per proteggersi dai ladri porta le persone a tornare a conoscersi, accorgersi di chi ci vive vicino e questo può portare solo beneficio per i quartieri, perché conoscendosi si ha un occhio di riguardo in più se accade qualcosa».
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Gli altri quartieri
Altri quartieri stanno partendo, in zona Maso Ciscato, ma anche a Magrè, quartiere fortemente colpito negli ultimi anni, dove si stanno per promuovere i primi incontri. «È importante - conclude Sartori - che se ci sono situazioni d’allarme queste vengano segnalate al referente del gruppo che poi allerterà subito le forze dell’ordine. Siamo comitati riconosciuti e le forze dell’ordine escono se li chiamiamo. Quello che facciamo è un semplice controllo, non facciamo ronde e non siamo legati a partiti.
Capita anche che qualche anziano sia solo e in difficoltà e magari viene chiesto aiuto al gruppo, per andare a prendere il pane, anche solo per fare una chiacchierata o per dare una semplice occhiata, perché ormai molti vivono soli. Ci aiutiamo, in modo che sia tutto più in ordine e questo ci permette di conoscerci. Perché solo se si è uniti si può essere più forti».
I gruppi
Sono formati sia da residenti che da commercianti che promuovono, collaborando con le amministrazioni comunali e le forze dell’ordine, la sicurezza partecipata e contribuiscono alla creazione di quella “coesione sociale” che è la spina dorsale della vita comunitaria cittadina. «La nostra è un’associazione che nasce dal basso - spiega Giorgio Lotto, referente provinciale di Acdv - per iniziativa della gente. Sono i cittadini che si organizzano. Si tratta di piccoli gruppi, famiglie, collocati su un territorio ristretto. L’importante è che le persone si conoscano».
Massima attenzione
A Schio c’è fermento dopo il susseguirsi di furti dell’ultimo periodo: «Sono stato contattato da cittadini di diverse aree - conferma Lotto - intenzionati a dar vita a questi comitati. Il motore di questa operazione è la solidarietà. Se noi ci muoviamo in termini di attenzione agli altri si mette in atto una rete di dialogo importantissima non solo per evitare i furti, ma anche per aiutarsi reciprocamente».
Il modo per avvicinarsi a questi gruppi è tramite il passaparola, internet o chiedendo allo stesso comune. «C’è infatti - continua Lotto - un dialogo stretto anche con le amministrazioni. I gruppi si interessano di verificare che il territorio sia in ordine e, se ci sono problemi, tramite il referente del quartiere si possono avvisare gli uffici. Sono impagabili le relazioni e la solidarietà che si genera».